
Un presidente sulla sedia a rotelle. Un’immagine che nemmeno ai tempi di Franklin Delano Roosevelt, in epoca pre-televisiva, si osò proporre agli americani e al mondo. Eppure, è di questo che discutevano i consiglieri di Joe Biden nell’eventualità che l’anziano presidente riuscisse a riconquistare la Casa Bianca. A squarciare definitivamente il velo di riservatezza, se non di colpevole omertà, che almeno nella seconda parte del suo mandato ha coperto il crescente declino fisico e mentale dell’ex presidente è un libro in uscita il 20 maggio: Original Sin: President Biden’s Decline, Its Cover-Up, and His Disastrous Choice to Run Again. Gli autori, Jake Tapper della Cnn e Alex Thompson di Axios, hanno intervistato oltre 200 persone, soprattutto insider democratici, a conoscenza degli eventi che si svolsero dietro le mura della Casa Bianca tra il 2023 e il 2024. Ne è uscito, secondo le anticipazioni pubblicate dai media Usa, un quadro impietoso dei tentativi fatti dall'inner circle di Biden, compresa la moglie Jill, per mascherare le condizioni del presidente. Tentativi poi non più sostenibili dopo il disastroso dibattito tv del 27 giugno dello scorso anno tra Biden e Donald Trump, nel quale la fragilità del leader democratico emerse in tutta la sua evidenza, costringendolo poco dopo al ritiro dalla corsa elettorale.
Le condizioni fisiche di Biden nei suoi ultimi due anni alla Casa Bianca erano così peggiorate, in particolare i problemi alla spina dorsale, evidenti nella sua camminata sempre più incerta, «che ci furono discussioni interne sulla possibilità di mettere il presidente su una sedia a rotelle, ma non si poteva fare prima delle elezioni» scrivono gli autori. I collaboratori del presidente ritenevano che fosse politicamente insostenibile che Biden usasse una sedia a rotelle durante la campagna contro Donald Trump. Dopo la caduta sofferta da nel giugno del 2023, quando inciampò sul palco durante un evento pubblico, lo staff della Casa Bianca iniziò ad usare una serie di precauzioni: percorsi più brevi, scarpe da ginnastica ortopediche, l’accesso all’Air Force One dalla scaletta più bassa. Addirittura, i collaboratori iniziarono a camminare con Biden sul prato della Casa Bianca verso l’elicottero Marine One, non solo per impedire alle telecamere di riprendere la sua camminata, ma anche nel caso in cui cadesse. Le condizioni del presidente iniziarono a preoccupare sempre più il medico della Casa Bianca, Kevin O'Connor, inascoltato dai collaboratori di Biden, che invece tentarono di far credere alla stampa che la camminata zoppicante era in parte dovuta alla frattura al piede che si era procurato nel novembre 2020, e al successivo rifiuto di indossare regolarmente il tutore. Insomma, Biden era vittima del suo stesso vigore. Ma c’era dell’altro. Tapper e Thompson riferiscono che Biden iniziò a dimenticare i nomi, a fissare con sguardo assente persone che conosceva da oltre un decennio e a diventare più disorientato e incoerente quando era affaticato.
Un episodio rivelatorio sarebbe stato un incontro con George Clooney, nel 2024, nel quale il presidente non riconobbe l’attore e grande donatore democratico. Fu proprio Clooney, in seguito, tra i primi a chiedere pubblicamente a Biden di ritirarsi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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