Trump contro il socialista Mamdani: “Posso fermarlo”. E i miliardari scappano da New York

Zohran Mamdani candidato dem a sindaco di New York scatena l’ira di Trump. I ricchi preparano la fuga in Florida: temono tasse, affitti congelati e una svolta radicale della città

Trump contro il socialista Mamdani: “Posso fermarlo”. E i miliardari scappano da New York
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Donald Trump ha un nuovo nemico: il 33enne Zohran Mamdani, fresco vincitore delle primarie dem per la corsa a sindaco di New York. Il presidente, che proprio nella Grande Mela ha costruito la sua fortuna, da giorni attacca il socialista che ha battuto l'ex governatore Andrew Cuomo. Ultimo affondo in ordine di tempo quello lanciato sulla sua piattaforma Truth Social, dove ha dichiarato di avere "tutte le carte" in regola per fermare l'esponente progressista e salvare la città come sta facendo con gli Stati Uniti.

La battaglia infuria da tempo. Giusto 24 ore fa lo stesso presidente aveva minacciato di deportare Mamdani in caso di interferenze con le operazioni dell'Ice nella città. Il giovane dem aveva quindi replicato di non essere disposto ad "accettare queste intimidazioni". La vittoria di Mamdani proprio non è andata giù a The Donald che subito dopo la fine delle primarie aveva bollato il vincitore come un "comunista squilibrato" che vuole "distruggere New York".

La battaglia delle urne

Il voto è fissato per il primo martedì di novembre e la battaglia sarà serratissima. Oltre a Zohran Mamdani, ci sarà di nuovo Andrew Cuomo, che ha deciso di candidarsi come indipendente, ma anche l'attuale primo cittadino Eric Adams, ex capitano della polizia con un passato tra i dem che recentemente si è avvicinato a Donald Trump. È possibile che il presidente possa in qualche modo dare il suo supporto ad Adams, più che al candidato del Gop Curtis Sliwa, che non piace al tycoon.

Intanto da diversi giorni la città è in fibrillazione. La vittoria di Mamdani ha animato soprattutto gli attivisti liberal più ostili a Trump, ma anche messo in luce le crepe all'interno dei democratici, coi moderati profondamente preoccupati per uno spostamento eccessivamente a sinistra. La città dal canto suo ha mostrato che vuole un cambiamento, resta da capire quanto sia maggioritaria questa voce. Intanto i più ricchi tremano all'idea che il socialista entri nella New York City Hall.

Miliardari in fuga

Il settimanale Newsweek ha provato a scoprire se i grossi miliardari della città sono preoccupati, rilevando che c'è qualcuno che inizia a ragionare sulla possibilità di mollare tutto, in particolare volando in Florida, nuovo paradiso repubblicano. Isaac Toledano, co-fondatore di BH Group, un'azienda immobiliare di lusso attiva nella Florida meridionale, ha raccontato a Newsweek che fino dal giorno successivo alle primarie la sua azienda ha ricevuto numerose richieste da persone che risiedono a Manhattan. Diversi operatori immobiliari stanno evidenziando un aumento dei contatti e qualcuno ha già iniziato a comprare. Un altro immobiliarista ha raccontato che la vittoria di Mamdani ha accelerato i contatti tra i miliardari e la Florida. "Ci fanno domande su tempistiche, tasse, cambiamento dello stile di vita. Non è panico, ma pianificazione, che ora sta accelerando".

primarie dem
Mappa elettorale delle primarie. In blu le zone viente da Cuomo. Da segnalare le zone di Upper East Side e Upper West Side a Manhattan dove si trovano molti investimenti immobiliari

A New York il clima è l'opposto, con gli operatori che spiegano come stiano rallentando le richieste di informazioni per acquistare immobili a New York. Chiaramente è presto per parlare di "fuga", ma il mondo immobiliare newyorkese è in fermento.

A preoccupare sono due proposte di Mamdani: l'idea di tassare di più i quartieri "più ricchi e più bianchi", ma soprattutto congelare gli affitti. Questo secondo aspetto, cuore della campagna elettorale del socialista, spaventa chi ha investito nel mattone. Una prospettiva che rischia di cambiare il volto immobiliare, e politico, della città.

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