L’inviato speciale di Donald Trump vola a Berlino per incontrare Volodymyr Zelensky e altri leader europei, mentre Washington preme per un piano che ponga fine alla guerra tra Russia e Ucraina. L’appuntamento cruciale per i negoziati arriva dopo l’avvertimento del presidente ucraino che Mosca «mira ancora a distruggere» il suo Paese.
E Kiev ha spiegato che i «massicci» attacchi russi contro le infrastrutture energetiche durante la notte hanno lasciato migliaia di persone senza elettricità.
La decisione di inviare Witkoff - rivelata dal Wall Street Journal citando fonti ufficiali - sottolinea l’accelerazione degli sforzi per ridurre le divergenze tra Kiev e Washington sui termini dell’accordo.
Oggi e domani l’inviato del presidente americano, che ha guidato i colloqui con Ucraina e Russia sul piano di pace Usa, incontrerà anche i leader di Francia, Gran Bretagna e Germania.
Giovedì la Casa Bianca ha fatto sapere che il tycoon avrebbe inviato un rappresentante in Europa solo se avesse ritenuto ci fossero progressi sufficienti da fare nei colloqui, e la portavoce Karoline Leavitt ha osservato come Trump fosse «stanco di riunioni solo per il gusto di riunirsi». Axios, invece, ha citato un funzionario della Casa Bianca secondo cui l’apertura di Zelensky sul fatto che l’Ucraina potrebbe indire un referendum su un accordo di pace che includa la cessione di territorio è considerato «un progresso» dagli Stati Uniti.
Organizzare un voto del genere nelle attuali circostanze sarebbe estremamente impegnativo, ma un funzionario statunitense ha affermato che gli europei, durante l’incontro virtuale di venerdì, hanno ritenuto che se Zelensky lo proponesse loro lo sosterrebbero. E nello stesso meeting Witkoff e il genero di Trump, Jared Kushner, hanno discusso il piano per una zona demilitarizzata con i consiglieri per la sicurezza nazionale di Ucraina, Germania, Francia e Regno Unito.
Tali discussioni e l’ultimo ciclo di colloqui tra Washington e Kiev di giovedì hanno mostrato progressi sufficienti per convincere il comandante in capo a mandare l’inviato a Berlino.
«Credono che ci possa essere una possibilità di pace e il presidente si fida di loro», ha affermato un secondo funzionario della Casa Bianca.