Cop28, via l'eliminazione dei combustibili fossili dall'accordo. E spunta il nucleare

La presidenza della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2023 ha esortato le parti ad "accelerare nelle tecnologie a zero e a basse emissioni"

Cop28, via l'eliminazione dei combustibili fossili dall'accordo. E spunta il nucleare
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Domani, martedì 12 dicembre, è prevista la chiusura della Cop28. E nelle ultime ore è tornato nel dibattito il nucleare. La nuova bozza proposta dalla presidenza della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2023 per raggiungere un accordo esorta le parti ad "accelerare nelle tecnologie a zero e a basse emissioni, comprese, tra le altre, le energie rinnovabili, il nucleare, le tecnologie di abbattimento e rimozione, comprese la cattura, l'utilizzo e lo stoccaggio del carbonio". E ancora la produzione di idrogeno a basso contenuto di carbonio, così "da potenziare gli sforzi verso la sostituzione delle tecnologie fossili 'unabated' nei sistemi energetici".

Ma il nucleare non è l’unica novità contenuta nell’ultima bozza di accordo della Cop28 da sottoporre alle 197 Parti più l'Unione europea. Il nuovo testo – sensibilmente ridotto da 27 a 21 pagine - riconosce la necessità "di una riduzione profonda, rapida sia del consumo che della produzione di combustibili fossili in modo giusto, ordinato ed equo, in modo da raggiungere lo zero netto entro, prima o intorno al 2050, come raccomandato dalla scienza”. Il passo avanti concerne l’assenza della parola “uscita” in relazione ai combustibili. Nessuna sorpresa, invece, riguardo l'indicazione di triplicare la capacità di energia rinnovabile e raddoppio dell'efficienza energetica al 2030.

Ci sono stati dunque dei progressi, ma la strada da fare è ancora molta ha confermato in conferenza stampa il sultano Al Jaber, presidente della Cop28 di Dubai. L'emiratino ha precisato che restano ancora molte differenze da risolvere e non c'è tempo da perdere: "Dobbiamo raggiungere un risultato che rispetti la scienza e mantenga l'obiettivo di 1,5 gradi a portata di mano". "Sapete cosa rimane per l'accordo e sapete che voglio abbiate la massima ambizione su tutti i temi compreso il linguaggio sui combustibili fossili", ha aggiunto Al Jaber.

Il clima è particolarmente teso, emblematica la dura reazione all'accordo del ministro samoano Cedric Schuster, che presiede l'Alleanza dei piccoli Stati insulari (Aosis): 'Le nostre voci non sono state ascoltate", il suo j'accuse. Riflettori accesi sui combustibili fossili e sull'eliminazione del phase-out, con alcuni Stati e diverse ong sul piede di guerra.

Schuster ha aggiunto sul punto: "Sembra che diverse altre parti abbiano ricevuto un trattamento preferenziale, compromettendo la trasparenza e l'inclusività del processo". La Cop28 è chiamata a trovare un'intesa sulla base del primo testo, considerando che la scadenza è fissata alle 11.00 di martedì.

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