L'ambasciatore di Mosca minaccia l'Italia: "Ritorsioni se partecipa al furto dei nostri capitali"

Il monito del diplomatico Paramonov sull'eventuale adesione di Roma ai progetti europei volti a utilizzare i capitali russi congelati per sostenere l’Ucraina: "Sarebbe il furto del secolo"

L'ambasciatore di Mosca minaccia l'Italia: "Ritorsioni se partecipa al furto dei nostri capitali"
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"Pronte ritorsioni": questo il monito dell’ambasciatore russo in Italia. Il diplomatico di Mosca Alexei Paramonov ha espresso preoccupazione per un’eventuale adesione di Roma ai progetti europei volti a utilizzare i capitali russi congelati per sostenere l’Ucraina. In un messaggio diffuso sul canale Telegram dell’ambasciata, ha definito tale iniziativa “il furto del secolo”, avvertendo che “la complicità dell’Italia in un reato finanziario di questa portata rischia di compromettere in modo sostanziale, per molti anni a venire, la possibilità stessa di ripristinare la cooperazione economica e commerciale con la Russia”.

Secondo il diplomatico di Vladimir Putin, in Europa “sale nei burocrati la voglia di mettere mano alle tasche altrui e risolvere i propri problemi grazie agli asset russi ‘congelati’”, con l’obiettivo di continuare a finanziare le forniture di armi a Kiev. L’ambasciatore ha precisato che “qualunque tipo di condotta non autorizzata operata sulle riserve russe ‘congelate’ verrà qualificata dalla controparte russa come un furto, indipendentemente “dalle manovre pseudo-giuridiche operate dalla Commissione Europea che, per definizione, sono nulle e prive di efficacia dal punto di vista del diritto internazionale e contrattuale”.

Paramonov ha inoltre annunciato che la Russia reagirà “avviando immediatamente un meccanismo di contromisure, volte a compensare le perdite causate da tali condotte ostili, con analogo danno per coloro che tali condotte hanno intrapreso”. Il diplomatico ha invitato i Paesi europei, e in particolare l’Italia, a valutare con attenzione le conseguenze di un eventuale utilizzo dei fondi russi congelati: “Sarebbe opportuno che tutti i potenziali partecipanti al ‘furto del secolo’ si fermassero a riflettere ancora una volta sulle conseguenze, le quali, è già chiaro adesso, saranno molto pesanti”. Tra gli effetti negativi citati, Paramonov ha menzionato il rischio di perdita di fiducia “nel sistema finanziario occidentale, e quindi anche nell’Euro”, e un possibile deterioramento del clima economico europeo con “impatto sugli investimenti e rafforzamento del deflusso di capitali dai mercati europei”. In conclusione, l’ambasciatore ha auspicato che “le autorità italiane sappiano trovare la forza di dimostrare il proprio buon senso” e che “analizzino accuratamente la situazione, ne valutino adeguatamente tutti i rischi e decidano in base agli interessi dei loro stessi cittadini”.

Recentemente Paramonov ha accusato l’Italia di essere malata di “ucrofilia”, sottolineando che Mosca non può fidarsi di Roma.

Inoltre, ha accusato le autorità italiane di “russofobia”, precisando che un vertice tra Putin e Donald Trump non potrebbe essere organizzato nel Belpaese proprio per questa presunta ostilità nei confronti di Mosca, per “l’insensato sostegno a 360 gradi all’Ucraina” e per il “totale rifiuto del dialogo”.

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