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Ucraina, Meloni: "No a una controproposta Ue, lavoriamo su quella di Trump"

Meloni, da Johannesburg, giudica il piano Usa per l’Ucraina una buona base da integrare con l’Europa. E sul caso Garofani spiega: "Tutto chiarito, ottimo rapporto con Mattarella"

Ucraina, Meloni: "No a una controproposta Ue, lavoriamo su quella di Trump"
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Il piano per il futuro dell'Ucraina è ancora un cantiere aperto. I lavori a Ginevra tra delegazioni ucraina, europee e statunitensi proseguono. Ma intanto da Johannesburg il premier Giorgia Meloni ha messo alcuni punti fermi sullo stato del negoziato. "Il tema", ha detto in una conferenza stampa, "non è lavorare su una totale controproposta, ci sono molti punti condivisibili, ha senso lavorare sulla proposta che c'è". Il riferimento è ai 28 punti presentati dall'amministrazione Trump, al centro di febbrili trattative. Secondo il capo del governo, il piano di Washington per funzionare richiede un'integrazione europea, un punto ritenuto chiave per il proseguo del negoziato.

“Il tema di chi abbia scritto il piano mi interessa meno, mi interessa qual è il piano al quale arriviamo, non quello dal quale partiamo. Però molte questioni che sono inserite in questo piano riguardano l'Europa, nel senso che necessitano dell'Europa. Un pezzo di questo piano ha bisogno dell'Europa per essere realizzato. Questo riguarda il tema delle garanzie di sicurezza, riguarda il tema della ricostruzione, riguarda il tema dell'accesso dell'Ucraina all'Unione Europea. Cioè ci sono una serie di cose che riguardano noi e che altri eh chiaramente hanno bisogno di negoziare con noi”.

"Penso", ha continuato il presidente del Consiglio, "che si possa fare un lavoro positivo, siamo tutti impegnati per arrivare a una proposta che serve per avere pace, un'Ucraina indipendente e sovrana e per la sicurezza dell'Europa". Meloni ha detto di aver trovato disponibilità da parte del presidente degli Stati Uniti a lavorare sul dossier: "Abbiamo avuto una telefonata abbastanza lunga anche con il presidente della Finlandia Stubb. Il lavoro dei nostri sherpa a Ginevra segue questo intendimento".

Per la premier anche Mosca dovrà dare un segnale di volere davvero un negoziato e la fine delle ostilità: "Penso che sarebbe una buona cosa, e ne abbiamo parlato nella telefonata con il presidente Trump, capire se si riesce a ottenere almeno cessate il fuoco temporaneo sulle infrastrutture strategiche e civili che russi continuano a bombardare. Anche i russi devono dare un segnale concreto di voler arrivare alla pace".

Il premier ha dedicato un passaggio della sua conferenza stampa anche alla delicata questione Garofani: "Ho parlato

direttamente con il presidente della Repubblica, ho chiarito tutta la questione. Approfitto per ribadire l'ottimo rapporto che da sempre ho con il presidente Mattarella. Non penso sia il caso di tornare su questa vicenda".

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