Guerra in Ucraina

"Siete di parte, non potete mediare": schiaffo russo all'Italia

La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha rigettato la disponibilità del presidente del consiglio italiano di farsi garante in un eventuale processo di pace

"Siete di parte, non potete mediare": schiaffo russo all'Italia

L'Italia secondo Mosca non può avere alcun ruolo di mediazione nel conflitto tra Russia e Ucraina. A dirlo nelle scorse ore è stata la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, con riferimento alle dichiarazioni di Giorgia Meloni dei giorni scorsi circa l'offerta di Roma nel porsi come mediatrice.

"Italia ha ruolo di parte"

Nella conferenza stampa di fine anno, il presidente del consiglio italiano ha dichiarato la disponibilità del governo italiano di farsi garante di un processo di pace. Disponibilità però respinta al mittente da parte del Cremlino.

L'Italia – ha dichiarato dalla capitale russa in un incontro con i giornalisti Maria Zakharova – non solo ha assunto un atteggiamento molto aggressivo contro la Russia, ma contribuisce con gli altri Paesi della Nato ad armare l'Ucraina”.

Considerata quindi la sua posizione di parte – ha poi proseguito la portavoce del ministero degli Esteri – non può essere vista da Mosca come un onesto mediatore o un possibile garante del processo di pace”.

Parole in risposta quindi a quelle pronunciate da Giorgia Meloni nel giorno della conferenza di capodanno e arrivate, tra le altre cose, a poche ore dalla partenza dal porto di Severomorsk della fregata Ammiraglio Gorshkov. Si tratta della nave destinata, così come emerso dalla capitale russa, a navigare anche nel Mediterraneo e quindi probabilmente anche davanti le coste italiane.

Gli attriti tra Roma e Mosca dall'inizio della crisi

Prima dello scoppio del conflitto i rapporti tra Russia e Italia erano considerati molto buoni, nonostante l'adesione di Roma alle sanzioni contro Mosca imposte dopo l'annessione della Crimea del 2014.

Rapporti politici trainati dagli ottimi rapporti commerciali e da una storica amicizia tra le due parti. Quando i primi venti di crisi hanno iniziato a soffiare sul dossier ucraino e la guerra è apparsa molto più vicina, la situazione è drasticamente cambiata.

Lo si è capito già pochi giorni prima dell'inizio del conflitto, quando il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha scritto all'allora omologo italiano Luigi Di Maio di “ricordarsi che la diplomazia non vuol dire soltanto partecipare a cene esotiche nelle ambasciate”. Successivamente, non sono mancati altri screzi con Mosca che ha imputato a Roma un drastico cambio di rotta per via dell'adesione alla linea Nato.

Non sorprende quindi che la diplomazia russa si sia mostrata riluttante anche davanti la proposta di mediazione lanciata dal nuovo governo di Giorgia Meloni.

I rapporti tra Italia e Russia sembrano essersi avviati verso una fase di definitiva rottura.

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