
È il vuoto di Fantasia. È il vuoto della nostra società. È il Nulla che avanza ogni giorno e che divora i nostri sogni. E siamo noi stessi a permetterglielo, di continuo. Siamo noi stessi a inchinarci al Nulla più assoluto, ad assoggettarci a questo vuoto. E c'è chi lo tollera e chi lo agevola. E c'è chi permette che questo vuoto di sogni dilaghi. E lo fa perché, come spiega Gmork ad Atreyu nella Storia infinita, è sempre più facile dominare quelle persone che non credono in niente.
C'è, però, anche chi questo vuoto prova a combatterlo. E a volte ci riesce. E altre no. Ma comunque ci prova. E, se fallisce, ci riprova ancora e ancora, con tutte le sue forze, senza mai perdersi d'animo. E questo perché sa, in cuor suo, che, alla fine di questa storia infinita che è il nostro mondo, basta anche soltanto una persona che non rinunci ai propri desideri perché il Nulla non abbia la meglio sui sogni. È una scommessa, una scommessa da folli, ma una scommessa su cui vale la pena puntare.
E così stupisce che oggi, in un'epoca dilaniata dalle guerre e dall'odio, snaturata dall'intelligenza artificiale e dagli algoritmi, resa cieca dalla corsa all'oro e alle ricchezze facili, ci sia ancora chi abbia il coraggio di parlarci di un altro mondo possibile, di un mondo fondato sui sogni. Lo ha fatto ieri la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Jimma, in Etiopia, all'indomani del vertice Onu che si è tenuto ad Addis Abeba. Lo ha fatto prendendo in prestito una frase di una ex first lady americana, Eleanor Roosevelt, che durante la sua vita si è a lungo battuta per i diritti dell'uomo. «Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni». E poi, firmando il libro d'onore, ha aggiunto un pensiero tutto suo: «Il nostro sogno comune è costruire un nuovo paradigma, fondato sul rispetto e sull'amicizia. Per il benessere dei nostri popoli, dell'Europa e dell'Africa». E probabilmente non è un caso - anzi, certamente non lo è - che valori come il rispetto e l'amicizia vengano prima dell'auspicio di un futuro di benessere. Perché questi due valori sono il punto di partenza di qualsiasi rapporto di fiducia, il cardine su cui dovrebbe fondarsi la collaborazione tra i popoli, il modello a cui ogni leader dovrebbe guardare e puntare. Solo attraverso il rispetto e l'amicizia, infatti, i popoli (e quindi gli Stati) potranno sperare in un futuro di benessere comune. E questo è esattamente l'insegnamento opposto di quello che ci viene imposto oggi da un mondo in cui regnano inimicizia e disprezzo, il Nulla dilaga e i sogni non hanno più alcun valore.
Quelle parole sono state scritte durante la seconda tappa del viaggio ufficiale in Etiopia, durante il quale ha visitato la città di Jimma e il cantiere per la riqualificazione del Lago Boye, un progetto che fa parte del Piano Mattei.
E svelano la forza di una leader, la Meloni, che pur essendo investita di un ruolo che ogni giorno la porta ad avere a che fare con persone che si adoperano ad infrangere i desideri e a far dilagare il Nulla, invita ognuno di noi a sognare. E a non smettere mai di farlo. Perché lei è la prima a non aver mai smesso.