Firmata l'intesa con Etihad: "Sarà un'azienda sexy"

Il gruppo di Abu Dhabi entra al 49% nella compagnia nazionale. L'ad Hogan: "Non ci sono ricette semplici, ma cresceremo insieme e diventeremo più forti"

Firmata l'intesa con Etihad: "Sarà un'azienda sexy"

L'accordo è stato firmato poco prima delle 16. Gabriele Del Torchio, ad di Alitalia, ha ammesso che «fino alle 15,45 siamo stati a discutere le condizioni», poi l'atto finale, il sollievo e la soddisfazione di tutti. Con Etihad socio al 49%, che porterà strategie, visione, esperienza, la compagnia italiana ambisce a giocare nuovamente una parte importante nel panorama mondiale del trasporto aereo. James Hogan, controparte nella lunga e difficile trattativa e oggi il miglior alleato, ha sintetizzato in maniera efficace: «Vogliamo renderla più sexy», intendendo dire che il marchio è ancora importante ma va rivitalizzato; la ricetta sta negli ingredienti dell'Italian style, così ammirato nel mondo: lusso, cibo, turismo, gioia di vivere («Mi piacerebbe vivere a Roma»). Hogan si è detto «felice di investire in Alitalia» e ha assicurato che essa «sarà gestita dal suo management»; in tutte le altre compagnie partecipate, Etihad ha sempre mantenuto vertici nazionali, anche per non oltrepassare gli ambiti pretesi dall'Ue: per mantenere lo status e i diritti europei una compagnia deve avere «proprietà e controllo» europei. «Noi siamo in regola» hanno ripetuto ieri sia Del Torchio che Hogan e, con riferimento alle Poste, è stato nuovamente sottolineato il loro impegno «di mercato».

La giornata è cominciata con due buone notizie. La prima, che anche la Uil ha sottoscritto, in extremis, il contratto collettivo e l'accordo sui tagli in busta paga; quasi un gesto di buona volontà per chiudere una fase storica e aprirne un'altra. La seconda, che i certificati medici che avevano infiammato la vigilia, alla fine sono stati solo una cinquantina e il lavoro a Fiumicino è stato regolare.

Poi, l'assemblea di Alitalia ha deliberato l'aumento di capitale e le altre manovre finanziarie, dando il via libera alla firma con il nuovo alleato arabo. Così, alle nozze con Etihad la società si presenta rafforzata e capitalizzata, elemento essenziale per affrontare il futuro; la new company avrà una dote di 1,758 miliardi di euro, così composti: 300 milioni di aumento di capitale (la sorpresa di ieri è che vi ha partecipato anche il gruppo Gavio), altri 300 di nuove linee di credito, 598 derivanti dalla ristrutturazione del debito e 560 che vengono versati da Etihad nella società e in alcuni asset (programma Mille Miglia, di cui acquista il 75%, e 5 slot a Heathrow, che riaffitterà ad Alitalia). Il dato sulla capitalizzazione è importante, perchè rappresentò il vero tallone d'Achille, il peccato originale di Alitalia-Cai.

Hogan ha ammesso che «le ricette non sono semplici», e che saranno dettagliate in un piano triennale che prevede il ritorno all'utile nel 2017; «ci rivedremo in settembre con il piano» ha detto. E comunque per la compagnia «c'è un futuro sicuro». «Già nel primo trimestre del 2015 sarà avviato il rilancio»; Alitalia «andrà consolidata, è il primo impegno vitale», con investimenti orientati «alla ristrutturazione e alla crescita». Saranno eliminate le rotte inefficienti «e in cinque anni saranno aggiunte 10 nuove rotte sul lungo raggio» basate anche a Malpensa (25 voli a settimana entro il 2018), dove sarà concentrata l'attività di trasporto merci. Hogan ha confermato che continuerà il rapporto con l'alleanza Sky Team. Un pensiero anche agli esuberi: potranno esserci «opportunità anche in Etihad» ha detto Hogan, ricordando che 100 piloti di Air Berlin (altra partecipata) sono stati assunti ad Abu Dhabi.

La nuova alleanza potrà contare su due aeroporti hub, Fiumicino, che sarà valorizzato, e Abu Dhabi, ponte per l'Estremo Oriente e l'Oceania.

A partire dall'autunno, il collegamento di Alitalia tra Roma e Abu Dhabi passerà da 5 a 7 voli settimanali, mentre sarà avviato un nuovo volo giornaliero tra Malpensa e Abu Dhabi. La capitale degli emirati sarà poi collegata direttamente anche da Venezia, Catania e Bologna.

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