Giuristi, storici e chirurghi: ecco i professori per Matteo

Nel think thank "Logos" 50 docenti preparano il programma di governo. Alla guida l'ex finiano Valditara

Giuristi, storici e chirurghi: ecco i professori per Matteo

Milano Noi (professori) con Salvini. Dopo l'ingresso dei militanti del Sud (gli ex «terùn») e l'appoggio dei nazionalisti col tricolore (quello che Bossi consigliava di usare in bagno), nella Lega di Matteo Salvini arrivano anche i professori universitari. Un'altra novità, visto che il mondo accademico è sempre stato distante dal Carroccio, se si eccettua la cometa iniziale di Gianfranco Miglio e pochissimi altri casi sporadici. Ma il leader in felpa sta cambiando volto all'ex Lega nordista e secessionista, ha promesso di abolire le parolacce per guadagnare l' aplomb di un leader nazionale, macina consensi in terre vergini per la Lega, e malgrado la ruspa e i toni forti fa proseliti anche tra le teste fini delle università. Sono una cinquantina i professori già all'opera per elaborare un programma di governo per l'aspirante premier Salvini. Il segretario federale ha incaricato del coordinamento Giuseppe Valditara, docente di Diritto romano a Torino, già parlamentare di An, Pdl e poi Fli ma con un passato remoto leghista, nei primi anni '90 con la Lega piemontese di Gipo Farassino, promotore del primissimo embrione di Lega nazionale, col tentato patto tra Maroni e Segni nei primi mesi del '94, prima dell'alleanza Lega-Berlusconi. Valditara guida l'accademia salviniana riunita nella rivista-think tank «Logos», che ha come direttore responsabile il fedelissimo Gianluca Savoini, molto attivo sul fronte dei rapporti con la Russia dell'amato Putin.

Nel «pensatoio» salviniano ci sono fior di professori, e da tutte le latitudini nazionali. A partire da Cesare Imbriani, napoletano, già direttore del Dipartimento di Studi Giuridici della Sapienza di Roma. L'ordinario di diritto amministrativo Roberto Caranta, il costituzionalista Stelio Mangiameli, la biologa Giovanna Riccardi, l'islamista Valentina Colombo, l'ordinario di informatica Giancarlo Martella (già assessore nella giunta Albertini a Milano), medici, giuslavoristi, criminologi, chimici, matematici per Salvini, persino l'ex prefetto di Bari Mario Tafaro. «Le nostre linee guida - spiega Valditara - sono no all'invasione, legge e ordine, no all'oppressione fiscale e burocratica. Lavoreremo ad un programma come ci ha chiesto Matteo Salvini, dai problemi della giustiza, alla sanità, agli appalti, al made in Italy, al fisco». Sui social qualcuno lo accusa di giravolte ripescando vecchi tweet, da estimatore di Monti all'antieuro Salvini. «Ci tengo a dirlo, mai stato montiano, speravo che Monti facesse le riforme liberali che prometteva, ma si è rivelato una grande delusione».

Oltre ai professori per Salvini, ci sono intellettuali e scrittori a cui il leader guarda come «persone intellettualmente oneste» - ha detto a Pontida - che danno un «contributo di idee», da Feltri a Buttafuoco a Ostellino. Lega nazionale, un po' meridionale e pure intellettuale.

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