In 1.600 già partiti dalla Libia. Ong all'assalto dell'Italia

In 20 ore sono arrivati oltre 700 migranti. E un decreto Pd prevede che sbarchino subito per poi essere ricollocati

In 1.600 già partiti dalla Libia. Ong all'assalto dell'Italia

Il mare calmo ha scatenato le partenze dei migranti verso l'Italia. Solo fra venerdì e sabato sono stati registrati 18 eventi con barconi e gommoni, con a bordo circa 1600 migranti. E ben 700 sono sbarcati a Lampedusa in venti ore. La Guardia costiera libica ne ha riportati indietro 600, ma da Roma temono che centinaia di migranti siano riusciti a procedere verso nord come dimostrano gli sbarchi a Lampedusa. Nella notte tra venerdì e sabato un barchino è stato soccorso a 15 miglia dall'isola. Quando si è avvicinata la motovedetta italiana i migranti si sono spostati tutti da un lato facendo capovolgere il natante. Quarantacinque migranti comprese alcune donne incinta sono state tratte in salvo, ma si teme che ci siano, al massimo, una decina di dispersi.

La nave Ata Mari della Ong spagnola Salvamento maritimo humanitario ha imbarcato venerdì 102 migranti al largo della Libia. Alarm phone, il centralino dei migranti, ha segnalato diversi gommoni o barconi, alcuni in acque di soccorso maltesi, ma la Valletta fa spallucce. E sul Mediterraneo ha ripreso il volo l'aereo di ricognizione delle Ong, Moonbird, che decolla, come sempre da Lampedusa. L'Enac, l'ente nazionale che regola i voli, aveva bloccato lo scorso anno un velivolo dei talebani dell'accoglienza, ma come le navi sequestrate e poi lasciate andare rispuntano pure gli aerei. Ieri «Moonbird ha avvistato 5 gommoni in pericolo con un totale di 370 persone a bordo» ha scritto su Twitter Sea Watch Italy, la costola nostrana dei talebani dell'accoglienza tedeschi. Almeno 70 sono state intercettate e riportate indietro dai libici. Il giorno prima l'aereo delle Ong aveva avvistato altri cinque gommoni o barconi.

A dare man forte arriverà fra pochi giorni davanti alla Libia, Sea watch 3, salpata dal porto catalano di Buriana. Le autorità spagnole sostengono che la nave, precedentemente sequestrata in Italia perché non era omologata per il soccorso, adesso rispetta tutte le norme di sicurezza. Peccato che i migranti che raccoglierà davanti alla Libia li porterà, come sempre, in Italia e non in Spagna.

L'ultimo sbarco di ieri a Lampedusa era di 90 migranti e circa 300 erano già arrivati dalla Tunisia. Al momento ci sono 1000 migranti nel centro di accoglienza sull'isola. E sembra solo l'inizio.

Il governo Draghi sarà costretto ad affrontare l'emergenza con il miglioramento delle condizioni del mare, che scatenerà altre partenze. I numeri dall'inizio dell'anno sono pessimi: fino a venerdì erano già sbarcate in Italia 2931 persone, oltre dieci volte tanto rispetto al 2019, quando l'allora ministro dell'Interno, Matteo Salvini, aveva imposto la linea dura. Con il secondo governo Conte, giallorosso, nello stesso periodo del 2020 erano arrivati 2016 migranti, 900 in meno rispetto ad oggi. I trafficanti seguono attentamente l'evolversi della situazione politica in Italia e ne approfittano lanciando sempre più gommoni. L'ultimo atto sui migranti del governo Conte, passato sotto silenzio, è il nuovo piano Sar, di ricerca e soccorso del 2020. Un decreto del ministro uscente dei Trasporti, Paola de Micheli, ha definitivamente invertito la procedura voluta da Salvini «prima i ricollocamenti nei paesi Ue e poi lo sbarco».

Adesso si procede «prima con lo sbarco e poi i ricollocamenti» che dipendono dai tempi e dalle ritrosie dell'Europa. Non a caso dal 7 febbraio sono facilmente sbarcati in Italia 383 migranti dalle navi delle Ong Ocean Viking e Open arms.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica