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"Il 2020 sarà molto difficile: deficit e debito sono a rischio"

"Il 2020 sarà molto difficile: deficit e debito sono a rischio"

«Anche l'esercizio 2020 si preannuncia impegnativo per il governo dei conti pubblici». A lanciare l'allarme è la Corte dei Conti nel Rapporto di programmazione dei controlli per il 2020 nel quale si sottolinea che la condizione delle finanze del nostro Paese «pur in un contesto di tassi di interesse assai più favorevole di quello prefigurato nel Def dello scorso aprile, appare fragile ed esposta a rischi, nel breve come nel medio termine».

La situazione economica, si legge nel rapporto, «è caratterizzata dalle crescenti incertezze che pesano sul quadro macroeconomico internazionale, anche per l'acuirsi delle pressioni protezionistiche, che si traducono in un deciso rallentamento delle principali economie europee». La dinamica negativa del commercio internazionale (con il volume degli scambi che nella prima metà del 2019 si è contratto dell'1,4% annuo) e il sensibile rallentamento dell'attività economica nell'area dell'euro ha fatto sì che la crescita sia rimasta debole. Le prospettive dell'economia italiana, già largamente al di sotto della media europea, «ne risentono ulteriormente».

Molto affidamento per la correzione dei conti viene ancora riposto nelle clausole di salvaguardia, ancora attive per oltre 20 miliardi nel 2021 e senza le quali il deficit si avvicinerà pericolosamente alla soglia del 3 per cento. Analoga attenzione deve essere posta anche sul debito. Il governo ne prospetta una progressiva riduzione nel triennio 2020-22. Tuttavia, le traiettorie del rapporto debito/Pil non rispettano la regola del debito prevista dalle norme europee «in nessuna delle configurazioni» contenute nel quadro macroeconomico.

«Il mancato conseguimento dei pur modesti obiettivi di crescita - proseguono i magistrati contabili - potrebbe incidere sulla tenuta dei conti pubblici e compromettere il programma di riduzione del debito pubblico che continua a rappresentare un elemento cardine nella sostenibilità del sistema».

Il responsabile economico di Forza Italia, Renato Brunetta, ha criticato la scelta della legge di Bilancio di soprassedere ai tagli della spesa pubblica «aumentando ancora di più le tasse sui consumi e ridimensionando la flat tax sulle partite Iva».

GDeF

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