Tre le decine di migliaia di persone che sono approdate ad Abadiania negli ultimi 40 anni ci sono anche tre ex presidenti brasiliani. Sia Lula sia Dilma Roussef si sono rivolti al santone quando hanno scoperto di essere malati di cancro, Michel Temer lo ha voluto incontrare prima di un intervento alla prostata. Ora l'astro di Joao Teixeira de Faria, nome d'arte Joao de Deus, rischia di tramontare nel commissariato della cittadina dove ha sede il suo «centro di guarigione spirituale», a un centinaio di chilometri dalla capitale Brasilia. Domenica sera, dopo 24 ore di latitanza, il guru 76enne si è consegnato alla polizia: in trecento lo accusano di abusi sessuali e stupri mascherati da rituali terapeutici.
Tutto è cominciato con un'inchiesta della principale emittente brasiliana, Tv Globo, la settimana scorsa. Dodici donne hanno raccontato ai giornalisti di essere state costrette a masturbare o ad avere rapporti sessuali con Joao de Deus durante le sedute «curative». La prima a denunciare è stata la coreografa olandese Zahira Lieneke Mous, che nel 2014 si era rivolta a lui per elaborare un altro trauma sessuale. Mous ha spiegato di aver realizzato la gravità di ciò a cui la sottoponeva Joao solo dopo essersi confrontata con altre «pazienti» del centro di Abadiania. «Non scappavo perché lui mi diceva che ero speciale e che mi avrebbe insegnato a fare da medium per aiutare altre persone», ha raccontato a Tv Globo, dicendo di aver aspettato quattro anni prima di parlare perché terrorizzata dagli «spiriti maligni» che lui le avrebbe mandato e che avrebbero distrutto la sua vita. Le storie delle dodici donne - quattro delle quali sono intervenute durante la trasmissione - hanno messo in moto una reazione a catena. Dopo la messa in onda dell'inchiesta la procura dello Stato brasiliano di Goiás, dove esercita il guru, ha ricevuto almeno 330 denunce da 27 Stati brasiliani e da altri sei Paesi: Germania, Austria, Belgio, Svizzera, Usa e Bolivia. A quel punto le autorità hanno emesso un mandato di arresto nei confronti del 76enne. Dopo un ultimatum non rispettato e 24 ore di latitanza, domenica l'uomo si è consegnato alla polizia. «Mi arrendo alla giustizia divina e alla giustizia della terra», ha detto prima di salire a bordo di una volante.
La sua fama inizia da lontano. De Faria dice di avere avuto la prima visione a 9 anni e di aver guarito la prima persona a 16. Da allora non ha mai smesso di praticare sessioni curative sulle centinaia di persone, con patologie e traumi di vario tipo, che ogni anno viaggiano fino alla piccola Abadiania per farsi visitare da lui. Il successo internazionale è arrivato nel 2012, quando la conduttrice televisiva statunitense Oprah Winfrey è andata a intervistarlo nel centro dove opera, la Casa Dom Inácio de Loyola. Interpellata sulla vicenda, la regina dei talk show ha detto che l'obiettivo della puntata - non più disponibile online - era quello di «esplorare i controversi metodi di guarigione di Joao de Deus», aggiungendo di «empatizzare con le donne che oggi si fanno avanti per chiedere giustizia».
Il guaritore nel frattempo continua a professarsi innocente. Versione ribadita ancora mercoledì davanti a centinaia di «fedeli» vestiti di bianco. Ora dovrà difendersi in un'aula di tribunale. Il sindaco di Abadiania è già preoccupato: al quotidiano Estado de S.
Paulo ha riferito i suoi timori sul contraccolpo economico dell'arresto di Joao de Deus, che finora è riuscito ad attirare nella zona circa 10mila persone, di cui il 40 per cento dall'estero. Se la «clinica» del guru smetterà di essere meta di pellegrinaggi di massa, ha spiegato, il turismo locale collasserà.
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