Roma Il 20 febbraio aveva compiuto 110 anni, una vita lunga dieci Papi. Amava leggere, cucire e ascoltare Radio Maria. Era lucida e dinamica e diceva che la vita è dolce anche quando ci si amareggia. Bacchettava i fedeli che non ringraziano mai il buon Dio e quelli che parlano sempre di depressione. Suor Candida Bellotti, la religiosa più anziana (e saggia) d'Italia si è spenta sabato scorso a Lucca. Nei suoi mitici 110 anni ha vissuto due guerre mondiali e conosciuto dieci Pontefici. Fino a papa Bergoglio che incontrò tre anni fa a Roma in occasione del 107esimo compleanno. Quel giorno fu benedetta nella Domus Santa Marta.
La sua storia, pardon leggenda, inizia nel lontano 1907. Suor Candida (al secolo Alma Bellotti) nasce a Quinzano, piccolo centro in provincia di Verona il 20 febbraio di quell'anno. Terza di dieci figli, padre ciabattino e madre casalinga, cresce in una famiglia semplice e molto cattolica. Inizia giovanissima a lavorare come sarta; intorno ai vent'anni comincia a sentire il desiderio di farsi suora. Il confessore la indirizza verso la croce rossa di san Camillo de Lellis. Così il 5 gennaio 1931, accompagnata dal padre e dal fratello, fa il suo ingresso nell'Istituto delle Ministre degli Infermi di Lucca. Concluso il noviziato, prende i voti il 16 luglio 1932, alla presenza dell'allora arcivescovo di Lucca monsignor Antonio Torrini. Quel giorno la famiglia non è purtroppo presente perché è venuta a mancare una cognata che lascia due bimbi di 4 e 5 anni. E così, nel giorno più bello della sua vita, suor Candida è sola, ma non le manca l'affetto di suor Angelica, delle consorelle, dell'intera comunità.
Forte dei Marmi, Roma (dove ha conseguito il diploma di infermiera), Torino, Camaiore, Viareggio alcune delle località in cui opera, nel servizio ai malati e come formatrice di nuove vocazioni. Nel 2000, a 93 anni, viene trasferita nella casa madre di Lucca per un meritato riposo. Lucida come una ragazzina, dal mattino alla sera segue la vita della comunità: partecipando agli atti comuni e alle celebrazioni eucaristiche. Dopo aver festeggiato i 100 anni in pellegrinaggio a Lourdes, nel 2014 ebbe la gioia di celebrare il compleanno partecipando alla messa presieduta da papa Francesco nella Domus Santa Marta a Roma. Ormai aveva fatto il callo ai riflettori, alle feste, ai microfoni. Alla domanda quale fosse il suo segreto rispondeva sempre: «Fa tutto lui, il Signore, io mi limito a ringraziarlo e a rimanere obbediente».
Longevità significa anche tanta coerenza, raccontava: «In più di 80 anni di vita religiosa non mi sono mai pentita della mia scelta, nemmeno un minuto, nemmeno un momento. E questa è stata la mia fortuna. In tutta la mia vita ho sempre pensato: dove il Signore mi mette, quello è il posto giusto per me. Solo chi prova la felicità di accostarsi al Signore può capire quanto è abbondante il suo amore per noi, e quanta serenità lascia nel cuore. La mia vita in fondo è un grazie. E sono felice. Anche nella comunità religiosa sono sempre stata bene. Anche quando ero un po' giù, alla fine il cuore non l'ho mai avuto triste». Aveva fatto il callo ai tanti, troppi microfoni dalle sue parti. E aveva sempre parole dolci anche per quelli che la trattavano con superficialità: «In fondo sono contenta di questa notorietà, sono vanitosa io...»
Come detto, oltre a Francesco Bergoglio altri nove pontefici si sono susseguiti nel corso della sua lunghissima vita e
sono in ordine: Pio X, Benedetto XV, Pio XI, Pio XII, Giovanni XVIII, Paolo VI, Giovanni Paolo I, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Domani alle 17 sono in programma i funerali nella chiesa della Santissima Trinità di Lucca.
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