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"Adesso estradate gli ex brigatisti" Cartabia incassa l'ok della Francia

La richiesta del Guardasigilli accolta dall'omologo transalpino Dupond-Moretti. L'elenco con 15 nomi è fermo dal 2019

"Adesso estradate gli ex brigatisti" Cartabia incassa l'ok della Francia

C'è l'impegno di Parigi ad affrontare «l'urgente richiesta delle autorità italiane affinché gli autori degli attentati delle Brigate Rosse possano essere assicurati alla giustizia». Richiesta rinnovata dalla ministra Marta Cartabia al Guardasigilli transalpino, Éric Dupond-Moretti. Un «virtuale» vis-à-vis che ha dato i suoi frutti nonostante i presupposti poco incoraggianti.

La prescrizione alle porte per alcuni terroristi degli Anni di Piombo è stata infatti segnalata dalla Cartabia nonostante gli «sherpa» francesi non sembrassero inizialmente interessati a metterla in agenda; specie tra due omologhi al primo incontro, mediato per giunta da uno schermo. Ieri, per esempio, scattava la prescrizione per il compagno di lotta di Cesare Battisti Luigi Bergamin, ex membro dei Proletari armati per il comunismo, condannato in via definitiva a 17 anni e 11 mesi per omicidio. Una videoconferenza di cooperazione italo-francese dalle molteplici urgenze era da sfruttare per un cambio di passo rispetto al passato.

Un pressing elegante e fruttuoso, in cui Cartabia ha ricordato al collega che pure altre prescrizioni scatteranno: la più prossima riguarda l'ex brigatista Maurizio Di Marzio, il 10 maggio. E ce ne sono altre 12 all'orizzonte. Dupond-Moretti non si è limitato a prendere nota. «È questa l'ora - ha detto - per rendere esecutive le richieste italiane». Un impegno chiaro e deciso, da girare direttamente a Emmanuel Macron, che a giorni dovrebbe prendere decisioni.

Oltre ad aver innescato «una nuova sensibilità politica» in Francia, Cartabia ha ottenuto dal collega rassicurazioni sul «fattore tempo».

Si attende uno «sblocco politico dell'Eliseo», filtra dai funzionari d'Oltralpe, affinché vengano dati alle autorità giudiziarie tutti gli elementi per procedere all'estradizione degli ex Br riparati in Francia grazie alla «dottrina Mitterrand». Nessun nome in particolare, ma da ieri c'è il concreto impegno francese «affinché possano essere assicurati alla giustizia». Forte, chiaro.

Nel lavoro di cesello portato avanti da Cartabia ha aiutato l'origine italiana del Guardasigilli francese, rimasta viva non solo nel cognome. «Moretti», di madre italiana, si è detto «sensibile» rispetto alle ferite tuttora aperte per il Belpaese, e pronto a trasmettere il messaggio a Macron. Così l'intesa «tricolore» può sbloccare uno stallo vergognoso: a inizio 2019, l'allora ministro Alfonso Bonafede sottopose ai francesi una lista con una quindicina di nomi. Caduta poi nell'intricato sottobosco di competenze in cui si perdono le pratiche.

La nuova Guardasigilli ha trovato il modo (e il coraggio) di sbloccare il «ritardo di esecuzione» registrato finora: che però, probabilmente, lascerà comunque completa libertà ad almeno uno o due ex Br.

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