Ci sono le dimissioni di Chiara Appendino dalla vicepresidenza del M5s. E c'è la mossa di Beppe Grillo, che ha rimesso in pista sul web il vecchio logo pentastellato. Il comico, infatti, sorprende anche stavolta. Non i soliti post sul Blog, criptici o meno, come qualcuno si attendeva dopo lo sfogo di Appendino su un Movimento troppo schiacciato sul Pd. Grillo si fa sentire sottotraccia, ripristinando il vecchio sito dei Cinque Stelle. Con il simbolo degli anni d'oro. Quello storico, con la scritta "movimento5stelle.it" sotto. Ed è proprio questo il dominio tornato online. Chi conosce l'universo che ruota intorno a Grillo sa che nessun segnale è casuale. Questo, in particolare, potrebbe essere la spia di nuovi passi verso la guerra legale del fondatore per riprendersi il logo con le Cinque Stelle. Una battaglia a colpi di carte bollate minacciata dopo l'assemblea costituente del M5s voluta da Conte e l'estromissione dalla carica di Garante a dicembre scorso, poi fatta filtrare a inizio giugno. Nonostante il silenzio, l'obiettivo del comico dunque sarebbe sempre lo stesso: riprendersi il nome e il simbolo del Movimento attraverso un'azione legale, togliendoli così all'ex premier e alla sua "versione" del M5s.
E cosa c'è di più simbolico di far tornare online il sito storico dei Cinque Stelle, con tanto di estremi dell'associazione pentastellata con sede a Genova, quella che secondo Grillo è l'unica titolare dell'uso di logo e denominazione del partito fondato nel 2009 dall'Elevato insieme a Gianroberto Casaleggio. Un messaggio in bottiglia, neppure tanto criptico, tutto indirizzato all'avvocato, che si prepara a farsi incoronare di nuovo dagli iscritti alla presidenza del M5s. Il tutto in una congiunzione astrale quantomeno caotica per il partito di Conte. Con i risultati negativi delle regionali, la convivenza sempre più difficile nel campo largo di Schlein & Co., le dimissioni polemiche di Appendino. La mossa di Grillo è accompagnata dalle voci su un ritorno in prima linea di Virginia Raggi e dai commenti di un "grillino" di ferro come l'ex ministro Danilo Toninelli. Ed ecco di nuovo la domanda, tra i parlamentari: "Grillo dove vuole andare?". Di certo, se riuscisse nell'impresa di riprendersi davvero il simbolo, toglierebbe a Conte una quota percentuale di consensi trainati dal logo storico. Pochi o tanti, comunque potenzialmente decisivi in una fase politica in cui il M5s non brilla, soprattutto a livello locale. Da qui le voci sullo "sgambetto" di Grillo all'ex allievo Roberto Fico in vista del deposito delle liste per le regionali in Campania. Dove l'assenza del simbolo peserebbe.
Ma, oltre al vecchio emblema, cosa c'è nel sito del M5s parallelo by Grillo? C'è il rendiconto di bilancio del 2024
dell'associazione di Genova, quindi la lettera inviata alla commissione di garanzia per gli statuti e la trasparenza dei partiti politici, infine il rendiconto delle voci del comitato promotore del M5s per le europee del 2024.