L'equipaggiamento della polizia sta per cambiare. Su due fronti: il controllo di quanto avviene durante il servizio e le armi utilizzate.
Anche il Garante della Privacy ha dato parere favorevole alle divise dotate di telecamera, e nei corridoi della Questura di Napoli si vocifera che già al prossimo vertice della Bce, in programma dopodomani, gli agenti indosseranno l'uniforme con il dispositivo di ripresa attaccato a quello che in gergo si chiama il «gilet tattico» tra la spalla e il torace.
Una novità in parte preannunciata: già a maggio scorso il Viminale, sull'onda degli scontri all'Olimpico per la finale di Coppa Italia (quelli in cui perse la vita l'ultras napoletano Ciro Esposito) aveva approvato l'idea delle telecamere per i poliziotti che svolgono servizio di ordine pubblico. Il sistema è da usare con cautela, spiega il Garante, «nel caso di insorgenza di concrete e reali situazioni di pericolo di turbamento dell'ordine pubblico»: tradotto, nelle partite allo stadio o in manifestazioni in cui si prevede alta tensione. E con regole precise: le telecamere si accendono solo su ordine del caposquadra e le immagini girate devono comunque rispettare le regole sul trattamento dei dati personali, cioè essere «pertinenti» e «non eccedenti rispetto alla finalità». Lo strumento era stato chiesto a gran voce negli ultimi mesi dal Sap, uno dei principali sindacati di polizia. E, per come sulla carta dovrebbe funzionare, potrebbe persino sopperire a un'altra misura di cui invece non si parla più: i numeri identificativi per gli agenti. Perché ogni telecamera avrà un numero seriale, che sarà annotato assieme a data, orario e servizio svolto, ma anche alla qualifica e al nome dell'agente che ha portato indosso la telecamera. Insomma più certezza su entrambi i fronti.
L'altra novità, più spinosa, riguarda le armi.
Un emendamento al decreto legge sugli stadi porterebbe nella fondina dei poliziotti un altro tipo di pistola: il Taser. Adottato già in alcuni paesi dell'Unione europea - tra cui Francia, Olanda, Germania, Belgio - oltre che negli Stati Uniti, il Taser non spara proiettili, rilascia scariche elettriche da 50mila volt. La modifica, per ora approvata nelle commissioni Giustizia e Affari Costituzionali della Camera, deve ancora passare al vaglio dell'Aula di Montecitorio. Ma c'è chi si oppone. Il deputato di Sel Daniele Farina sottolinea la «pericolosità comprovata da numerosi studi». Il Movimento Cinque Stelle punta il dito contro la gestione delle spese: «Quanto ci costeranno queste pistole non è dato sapere, mentre i nostri emendamenti per sbloccare il tetto agli stipendi delle forze dell'ordine non sono stati dichiarati ammissibili», dicono i pentastellati.
Eppure il segretario del Sap Gianni Tonelli non è d'accordo: «È un passo in avanti, questi non sono strumenti afflittivi ma di prevenzione, perché consentono ai poliziotti di intervenire scongiurando danni fisici gravi a sé stessi e agli altri. Dall'inizio del 2014 sono già stati refertati 4mila colleghi». E sui costi? Anche se cifre certe non se ne conoscono, Tonelli è convinto che «sono sostenibili, e meno ingenti di quel che si pensa».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.