Agnelli, testamento inedito. "Lascio il 25% a Edoardo"

Le disposizioni dell'Avvocato due anni prima della morte del figlio. I legali di Margherita: la quota spettava a lei

Agnelli, testamento inedito. "Lascio il 25% a Edoardo"
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Mancava solo il testamento scomparso, nell'incredibile romanzo d'appendice che si sta rivelando la faida giudiziaria tra gli eredi di Gianni Agnelli. Una storia a fosche tinte che John Elkann, presidente di Stellantis, pensava forse di essersi messo alle spalle la settimana scorsa, patteggiando la condanna per frode allo Stato convertita in diciotto mesi di volontariato in una comunità, e versando 183 milioni di tasse evase. Invece ieri il caso riesplode. A farlo detonare è la mamma di John, Margherita Agnelli (secondogenita di Gianni, già signora Elkann, ora contessa de Pahlen), impegnata da anni in uno scontro furioso con i suoi tre figli John, Lapo e Ginevra che dalla sentenza a carico di John è uscita rafforzata nel propositi di recuperare qualche centinaio di milioni di eredità che ritiene le siano stati sottratti. E ieri tira fuori il documento che la Guardia di finanza aveva sequestrato durante le indagini nello studio dell'avvocato Franzo Grande Stevens, e che getta sull'intera vicenda una luce diversa: l'Avvocato, cinque anni prima di morire, aveva destinato a suo figlio maggiore, il fragile e tormentato Edoardo, il 25 per cento della Dicembre, la cassaforte di famiglia. Ma quel testamento è rimasto chiuso in un cassetto. Così alla morte di Gianni Agnelli, il 24 gennaio 2003, la quota destinata a Edoardo finisce a John, con un lascito firmato immediatamente da Donna Marella, la vedova dell'avvocato, convinta in quel modo di rispettare le ultime volontà del marito: che nel testamento aperto alla morte lasciava un quarto della Dicembre proprio al nipote prediletto, John.

Peccato che la disposizione a favore di John porti la data del 17 luglio 1996: fa parte di un lungo e meticoloso testamento che Agnelli detta prima di affrontare una operazione chirurgica da cui non era sicuro di uscire vivo. Ma due anni dopo, il 20 gennaio 1998, Agnelli scrive di suo pugno: "A modifica di altre mie disposizioni precedenti lascio a mio figlio Edoardo la mia partecipazione nella società semplice Dicembre, pari all'incirca al 25 per cento. Sono sicuro che gli altri miei congiunti, già proprietari ciascuno di una quota della stessa entità, accetteranno senza contestazioni questa mia disposizione". Timore quasi profetico. Agnelli non dà spiegazioni, ma è facile vedere in questa disposizione le ansie di un padre per un figlio di cui gli sono ben presenti le difficoltà umane e esistenziali.

Le quote di Dicembre a Edoardo non arrivano mai: perché proprio quelle difficoltà prendono il sopravvento sul figlio di Agnelli, che il 15 novembre 2000 si uccide lanciandosi da un viadotto dell'autostrada per Savona. Proprio a questo ieri si appellano gli Elkann, dopo il deposito del testamento scomparso nella causa civile che li vede contrapposti alla madre. "Al momento del decesso dell'Avvocato, Edoardo era già scomparso: di conseguenza, le partecipazioni nella Dicembre di proprietà di Gianni Agnelli sono state trasmesse alla moglie Marella e alla figlia Margherita". Tecnicamente non fa una piega, la cosiddetta "rappresentazione" avrebbe consentito di ricevere il pacchetto di quote solo ai figli di Edoardo: ma Edoardo muore senza figli. Il suo suicidio di fatto fa tornare valide le vecchie decisioni di Agnelli, quelle dove il 25 per cento va a John Elkann.

Perché, allora, il testamento a favore di Edoardo viene tenuto accuratamente nascosto? La spiegazione più semplice è: per condizionare Donna Marella, che al momento della morte di Gianni è convinta, firmando la donazione a John, di rispettare le ultime volontà del morto. E invece non erano affatto le ultime. Difficile immaginare come si sarebbe comportata, la vedova dell'Avvocato, se avesse saputo tutto.

Ma la mossa di ieri di Margherita de Pahlen ha un obiettivo chiaro: rincarare la dose, convincere ulteriormente il tribunale che i suoi figli hanno macchinato ai suoi danni per sottrarle una colossale eredità. Al punto di fare sparire il testamento del nonno, l'uomo cui dovevano tutto.

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