
Dal 20 al 24 ottobre il Tesoro, come anticipato dal Giornale di ieri, torna sul mercato con la quinta emissione del Btp Valore, il titolo di Stato dedicato ai piccoli risparmiatori che nelle sue prime quattro edizioni ha raccolto circa 64 miliardi di euro, confermandosi come uno degli strumenti più apprezzati dalle famiglie italiane. Il nuovo collocamento avrà una durata di sette anni, cedole crescenti nel tempo pagate ogni tre mesi secondo lo schema step-up 3+2+2 e un premio fedeltà finale dello 0,8% per chi manterrà il titolo fino alla scadenza. I tassi minimi garantiti saranno annunciati il 17 ottobre, ma come di consueto il Tesoro potrà solo confermarli o eventualmente ritoccarli al rialzo. L'investimento partirà da mille euro e potrà essere effettuato tramite home banking o presso banca e uffici postali, senza commissioni di sottoscrizione. Trattandosi di titoli di Stato, le cedole godono della tassazione agevolata al 12,5%, l'esenzione dalle imposte di successione e l'esclusione dal calcolo Isee fino a 50mila euro investiti. Il collocamento avverrà sul segmento Mot di Borsa Italiana, tramite Intesa Sanpaolo, Unicredit e Banco Bpm. Saranno affiancate da Mps e Banca Sella.
La nuova emissione potrebbe essere la prima a beneficiare di un innalzamento del rating sovrano sia da parte di S&P che di Fitch. Un riconoscimento che rifletterebbe il percorso di rigore e prudenza portato avanti dal ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, che ha contribuito a rafforzare la credibilità dei conti pubblici.
Il Btp Valore ha rappresentato fin dalla prima edizione un successo senza precedenti. La prima emissione quadriennale di giugno 2023 ha raccolto oltre 18,1 miliardi e aveva cedole al 3,25% e 4% con premio finale dello 0,5%. La seconda di ottobre 2023 (quinquennale) ha portato in cassa oltre 17,1 miliardi con la novità delle cedole trimestrali. Tassi al 4,10% e 4,50% con premio finale 0,5%. Dal 26 febbraio al primo marzo 2024 ha avuto luogo la terza emissione, a 6 anni, che ha registrato il record di sottoscrizioni (18,3 miliardi) con tassi al 3,25% e 4%, premio fedeltà dello 0,7%. Meno redditizia per il Tesoro la quarta emissione straordinaria di maggio 2024 (6 anni): 11,2 miliardi incassati a fronte di tassi al 3,35% e 3,90% e premio dello 0,8%.
Questi numeri fotografano il crescente legame tra famiglie e debito pubblico: oggi oltre il 14% dei titoli di Stato italiani è detenuto dai risparmiatori domestici, mentre è salita al 30% la quota degli investitori esteri, segno della maggiore fiducia internazionale nella solidità del Paese.GDeF