Roma Triplicati i fondi Ue destinati alle aziende agricole colpite dal terremoto. L'Unione europea ha dato il via libera all'integrazione degli stanziamenti per fornire liquidità immediata agli agricoltori messi in ginocchio dal sisma e ha deciso di anticipare i fondi destinati allo sviluppo rurale per un totale di 118 milioni di euro.
E da parte del commissario agli Affari Economici, Pierre Moscovici, arriva un'apertura alle richieste di maggiore flessibilità sui conti italiani per sostenere le spese del dopo terremoto. «La Commissione considera il sisma una questione per la flessibilità, la ripetizione dei terremoti dimostra che c'è un qualche aspetto strutturale», afferma Moscovici, che però non ha voluto parlare di spese ulteriori. Il governo italiano deve definire entro il primo febbraio i termini della manovra aggiuntiva ipotizzata in 3,4 miliardi di euro e inviarla a Bruxelles per evitare una procedura per deficit eccessivo.
A illustrare il piano di aiuti è il ministro dell'Agricoltura, Maurizio Martina, che ha spiegato di aver trovato a Bruxelles «una grande disponibilità» per aiutare le popolazioni ad uscire dall'emergenza. «Abbiamo sbloccato una serie di meccanismi che renderanno più veloce il pagamento di una parte consistente dei fondi agricoli europei per le aziende e gli allevatori di quei territori - annuncia il ministro - Stiamo parlando di 118 milioni di euro che potranno essere pagati a partire delle prossime settimane». A Bruxelles Martina ha incontrato Phil Hogan, commissario per l'Agricoltura e lo Sviluppo Rurale che ha precisato come le misure prese siano «in linea con quanto promesso dal presidente Juncker per dare una risposta concreta alle aree devastate da drammatici eventi». Gli aiuti diretti per il mancato reddito degli allevatori da 12 milioni sono saliti a 35. Poi ci sono 83 milioni con anticipo al 100 per cento per i piani di Sviluppo Rurale per i quali fino a ieri mancava ancora l'autorizzazione. Un po' di respiro dunque per gli agricoltori che si vedranno riconoscere 400 euro a capo bovino e 60 per ovino nella misura dei capi posseduti prima del terremoto.
Soddisfatto il presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo che ricorda come nel territorio devastato dal sisma siano presenti «3mila aziende agricole e stalle con quasi centomila animali ora a rischio di sopravvivenza», sottolineando «l'importanza dell'autorizzazione della Commissione europea» che ha triplicato il sostegno finanziario.
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