Ha sei anni ma non può gustare un gelato né sgranocchiare un biscotto. In realtà non può masticare nulla. Vive di liquidi, via catetere. Ma Giorgia, anche così, rischia la vita e va aiutata. Solo un trapianto intestinale complicatissimo la potrà salvare. Le «mani d'oro» appartengono a un chirurgo di Pittisburgh che dovrà effettuare, appena ci sarà un donatore compatibile, un trapianto di otto organi (36 ore di intervento). Il periodo di osservazione post operatorio inoltre, sarà delicatissimo. In pratica, Giorgia, la mamma e il suo fratellino, dovranno trasferirsi negli Usa per quattro anni.
Ovvio che servono soldi a fiumi. Due milioni di euro per l'intervento che pagherà la sanità italiana ma poi ci saranno mille altre spese che graveranno sui parenti. E come si fa a non chiedere un aiuto collettivo quando si sperperano soldi per le nostre illusorie necessità che non hanno nulla di primario? Qui c'è in gioco la vita di una bimba che ha avuto la sfortuna di nascere con una rara anomalia cellulare della megavescica-microcolon ipoperistalsi. È conosciuta come la «Sindrome di Berdon» che provoca il totale blocco della motilità intestinale e rientra nelle malattie pseudo-ostruttive intestinali gravissime.
Giorgia lotta per vivere da quando è in fasce. A dieci mesi la diagnosi per la sindrome di Berdon, poi sopraggiunge il «Morbo di Hirschsprung», una patologia congenita del colon.
E il calvario è peggiorato. Con un primo intervento le sono stati tolti oltre 52cm di intestino e da subito la bimba ha ricominciato la sua lotta contro una degenerazione totale dell'intestino. Altri interventi sono stati necessari per poter monitorare il suo transito intestinale. Ora Giorgia può bere solo qualche goccia di acqua ma non può ingerire null'altro perché le conseguenze potrebbero essere devastanti e rischiose per la sua vita. Si alimenta solo via CVC (catetere venoso centrale) tramite il quale le viene infusa l'alimentazione artificiale ma a danno degli altri organi (in primis il fegato).
L'unica salvezza della bambina è il trapianto multi viscerale. Ma affrontare il ricovero in America sarà molto, molto costoso. Queste spese saranno sostenute in parte dalla nostra sanità e in parte dalla famiglia. Che si trova in gravi difficoltà e merita di essere aiutata.
Qualcuno si è già mosso. Ledesma, giocatore della Lazio, conosce la bambina da diversi anni e per lei ha raccolto ben 300 mila euro. Una grossa somma che però non basta. I dottori americani hanno detto che ci vorranno due anni per arrivare in cima alla lista d'attesa di un altro donatore, ed altri due anni per l'intervento.
E questo significa il trasferimento per quattro anni negli Usa, accanto alla mamma e al suo fratellino. Che dovranno spendere circa 200 mila euro l'anno, cioè 800 mila euro in totale. Ma se la parte buona della collettività si muove, anche con un piccolo gesto, la somma si raccoglie in fretta e Giorgia potrà sperare di avere un futuro.
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Ecco come si può dare una mano.
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