La Albanese guida la marcia contro l'accordo di pace a Gaza. "È per completare il genocidio"

La relatrice Onu al corteo dei pacifisti ad Assisi: "Porto il dolore del popolo palestinese escluso dal piano". Sfila il campo largo da Schlein e Conte ad Avs

La Albanese guida la marcia contro l'accordo di pace a Gaza. "È per completare il genocidio"
00:00 00:00

Elly Schlein e Giuseppe Conte. Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli. La Cgil e la Cisl. E, alla fine, un segnale di unità con le bandiere della Palestina e Israele unite. Ma anche Francesca Albanese, la special rapporteur dell'Onu per i territori palestinesi, che negli ultimi giorni, dopo le sue affermazioni su Liliana Segre, ha spaccato il centrosinistra e messo in imbarazzo lo stesso Pd. Insomma, alla Marcia per la Pace Perugia-Assisi sfila un pout pourri variopinto in cui non mancano le contraddizioni. Il tutto in una distonia in cui continuano i cortei mentre il piano di pace di Donald Trump per il Medio Oriente si avvia verso una prima concretizzazione. Ed è proprio Albanese, che ha fatto infuriare più di qualcuno per aver lasciato uno studio televisivo dopo una citazione di Segre ma non solo, protagonista controversa di questa fase mediatica, a seminare dubbi sul piano di pace dal corteo pacifista che da Perugia arriva ad Assisi. "Nel piano di pace proposto da Trump e Netanyahu ci sono troppi assenti. Anzitutto i palestinesi, cooptati da tecnocrati", spiega la giurista durante la Marcia. Poi interviene dal palco: "Porto il dolore di un popolo che viene martoriato dalle bombe, e io ho ora il timore che la parola pace completerà ciò che il genocidio non è riuscito a fare". La relatrice, dopo le polemiche sulle sue frasi su Hamas e il 7 ottobre, compresa la "tirata" al sindaco Pd di Reggio Emilia che aveva parlato di liberazione degli ostaggi israeliani, è comunque protagonista in Umbria. E non manca un'altra polemica, l'ennesima. A scatenare le reazioni più disparate, stavolta, è una sua frase pronunciata durante un'intervista in cui paragonava napoletani e milanesi. "Milano non è Napoli, lì ci pensano che si devono svegliare alle sei", aveva detto parlando della partecipazione ai cortei pro-Pal. Lei, campana di Ariano Irpino, precisa: "Potrei mai offendere la mia terra?". Ma Forza Italia chiede che venga interrotta la procedura per darle la cittadinanza onoraria di Napoli. E, per quanto riguarda Bologna, anche Pierferdinando Casini, senatore eletto con il centrosinistra, si dice contrario all'onorificenza per la discussa relatrice Onu. Da una polemica all'altra, Fratelli d'Italia la attacca per le frasi in cui aveva definito l'Italia "un paese ottuso e ignorante su quella che è la resistenza dal punto di vista del diritto internazionale". "L'arroganza e il nervosismo di chi ha capito che non potrà più costruire la propria carriera sulla tragedia del Medio Oriente", ribatte FdI tramite il suo profilo X.

Mentre sfilano anche i bambini assieme ai pacifisti, a pochi metri, dopo le sconfitte di Marche e Calabria, si riunisce il campo largo sotto la bandiera arcobaleno, ma con le solite differenze di linea sul riarmo europeo. Ci sono Schlein, Conte, Bonelli e Fratoianni. La segretaria del Pd, rispetto agli altri tre tenori del fronte progressista, si mantiene più sul vago sui temi della difesa europea, per ovvie ragioni di realpolitik interne al Nazareno, dove deve tenere a bada l'insofferenza montante del correntone dei riformisti. Parla di "una straordinaria partecipazione" alla Marcia Perugia-Assisi e insiste con la piazza: "L'Italia è un paese che ripudia la guerra, sta scritto nella nostra Costituzione. E quindi noi continuiamo a mobilitarci per la pace". Dunque, il rilancio sul "pieno riconoscimento dello Stato di Palestina". Diretto, invece, Conte. "Siamo qui alla marcia della Pace perché la bandiera blu dell'Europa si è tinta di verde militare", l'assalto contro il riarmo del leader del M5s.

E l'attacco al governo che "ha programmato nel triennio un aumento di spese militari per oltre 20 miliardi mentre famiglie e imprese se la passano malissimo". Fratoianni ne approfitta per pressare la premier: "Meloni e i suoi accoliti hanno paura delle piazze". "Meloni deve scusarsi, lei che ha definito i manifestanti amici di Hamas, una vergogna", lo segue Bonelli.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica