Roma - Le prove tecniche di ricomposizione dei moderati agitano le acque del Nuovo centrodestra. E così basta l'ipotesi giornalistica di un pranzo ad Arcore per dare fiato alle trombe e fare scattare raffiche di sbarramento da parte di molti esponenti del partito di Angelino Alfano.La domanda che circola è semplice: è opportuno avviare oggi un percorso costituente per una federazione di moderati? Un obiettivo apparentemente naturale, ma che implicherebbe rimettere in discussione la rendita acquisita con l'ingresso al governo. E così se gli ex An poco inclini «a morire democristiani» chiedono di favorire il riavvicinamento e Nunzia De Girolamo decide di esporsi con la proposta di convocare un congresso entro l'anno per formalizzare il matrimonio con i forzisti, altri storcono il naso. Roberto Formigoni, ad esempio, via Twitter alza i toni e avverte: «Se qualche ex ministra vuole andare in Forza Italia, può farlo subito, non c'è bisogno di alcun congresso. Buon viaggio». Sulla stessa linea, anche se con toni più garbati, il viceministro alla Giustizia, Enrico Costa, che invia alla De Girolamo e, per conoscenza, a tutti i deputati, una lettera per contestare una posizione presa senza avvertire il gruppo. «Sarebbe essenziale verificare la condivisione di queste iniziative nell'ambito del nostro gruppo alla Camera», scrive Costa nell'incipit della missiva. «Pertanto ti sarei grato se potessi consentire ai deputati di esprimersi in un'apposita riunione sulla questione». Una sfida a misurarsi sui numeri, fatta oltretutto dal predecessore della De Girolamo alla guida del gruppo Ncd a Montecitorio. E anche Fabrizio Cicchitto sottolinea che «non è tempo di ritorni all'ovile come vorrebbe la De Girolamo». La controreplica arriva dalla portavoce Barbara Saltamartini. «La nostra posizione è già chiara nel nostro nome. Siamo nati per rappresentare i moderati e continueremo su questa strada per ricostruire l'area dei moderati italiani in grado di poter rappresentare una forte alternativa alla sinistra renziana. La proposta della De Girolamo va esattamente in questa direzione».A sedare l'incendio arriva la secca dichiarazione di Angelino Alfano, preoccupato di evitare fughe in avanti e far capire che i tempi saranno inevitabilmente lunghi. «Non è previsto alcun incontro con Berlusconi. Prima di ogni ragionamento, vediamo come si comporta Forza Italia sulla legge elettorale. Si sono dette tante parole belle, ora aspettiamo i fatti. Vediamo cosa fa Forza Italia sulle preferenze, se sceglie di uccidere i potenziali alleati oppure no. Abbiamo scelto di dividere il nostro destino da quello di Forza Italia non per ragioni giudiziarie. Non può essere un'assoluzione ad unirci». In serata una riunione tra i ministri Ncd serve solo a ribadire la linea della prudenza di fronte alle sirene berlusconiane.
A questo punto il dibattito è rinviato a sabato quando l'Assemblea nazionale di Ncd dovrà provare a fissare una linea comune. Ma anche a offrire risposte e garanzie a quelli che si chiedono se la subalternità a Renzi non rischi di rivelarsi, alla lunga, una scelta autolesionistica.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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