Alitalia, Telecom, Cdp: ritorna il pubblico. "Lo Stato non è un arbitro, dia un indirizzo"

Patuanelli svela la strategia del governo nell'Economia, modello Iri 4.0

Alitalia, Telecom, Cdp: ritorna il pubblico. "Lo Stato non è un arbitro, dia un indirizzo"

«Lo Stato non fa l'imprenditore, l'Iri ha fatto il suo tempo ma deve essere presente per dare le linee guida». Il ministro Stefano Patuanelli al Forum Ambrosetti di Cernobbio ha spiegato le ragioni del nuovo interventismo pubblico che vedono il governo al centro di partite finanziarie importanti come la rete unica in fibra oltreché in dossier difficili come Alitalia e l'ex Ilva di Taranto. Secondo Patuanelli, «lo Stato non può essere solo arbitro» perché «le grandi trasformazioni degli assetti produttivi devono essere indirizzate da una grande governance pubblica che dia le linee di indirizzo». Per tranquillizzare un'audience generalmente scettica nei confronti dei pentastellati, il ministro ha rimarcato che «vogliamo portare il Paese a crescere più di quanto fatto fino adesso e soprattutto a crescere a livello sostenibile». Meno rassicurante la chiusa ecoologista: «È possibile che salvare il mondo a livello ambientale diventi un motore economico», ha aggiunto.

A questo proposito il titolare dello Sviluppo economico ha fatto alcuni esempi. Il primo è quello della rete unica in fibra che vede protagonisti Tim e la Cassa depositi e prestiti, azionista sia dell'ex monopolista che di Open Fiber. Patuanelli ha tuttavia voluto rassicurare la platea sul fatto che «questo non significa che lo Stato fa l'imprenditore: lo Stato non può stare in Alitalia per 20 anni, lì affronta una crisi aziendale e ne accompagna l'uscita ma lo Stato nelle grandi trasformazioni dei settori produttivi deve esserci e deve essere guida».

E proprio dell'ex compagnia di bandiera ha parlato a imprenditori e manager riuniti sul lago di Como il ministro delle Infrastrutture, Paola De Micheli. «È una questione di qualche giorno, quindi spero di avere novità verso la metà della settimana», ha annunciato a proposito della newco che dovrebbe rilevare il vettore in crisi la cui costituzione dovrebbe essere ufficializzata mercoledì prossimo nel corso di un'audizione parlamentare. «Adesso dobbiamo costituire la società, che ha delle linee guida approfondite sul piano industriale. La società produrrà in 30 giorni un piano industriale dettagliato partendo dalla legge che dice che la prospettiva di capitalizzazione è di 3 miliardi», ha aggiunto.

«Quindi, di conseguenza, in quel piano industriale ci saranno una serie di previsioni di discontinuità rispetto all'Alitalia di prima, invece alcune scelte strategiche rispetto alle novità del mercato, che è la vera, grande questione che ci ha poi convinto a rilanciare in questo modo sul futuro del traffico aereo italiano», ha concluso alludendo alla sostanziale cancellazione dei debiti della vecchia Alitalia. La nuova Asocietà partirà, pertanto, senza esposizioni. Sono i «miracoli» dell'interventismo di Stato, quello a spese dei contribuenti.

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