Sogna le Olimpiadi, è sull'orlo della bancarotta. Roma capitale e la giunta Marino danno giorno per giorno il peggio di sé. Così i cittadini, già frastornati dalle sconvolgenti rivelazioni sulla mafia del Campidoglio, ricevono due pugni in faccia: l'assessore ai Lavori pubblici Maurizio Pucci annuncia, e non è uno scherzo, l'idea di vendere i mitici sampietrini per fare cassa. In contemporanea il Municipio Roma IV fa sapere candidamente ai bambini e ai genitori del complesso scolastico di piazzale Hegel che, sì, le loro denunce sono sacrosante, c'è l'amianto negli edifici ma non ci sono i soldi per fare le bonifiche. E quindi si va avanti così.
È la drammatica realtà di una città che vagheggia una sua grandeur ma non riesce nemmeno a mettere i cerotti sulle proprie vergogne. Dunque le famiglie dei bambini che frequentano l'elementare e la media di piazzale Hegel avevano lanciato l'allarme: c'è l'amianto nelle due scuole. E la Uot, spaventoso acronimo coniato dalla fantasia perversa dei burocrati per definire l'Unità operativa tecnica, risponde confermando i sospetti: «Questa Uot, allo scopo di valutare il rischio ha predisposto un'indagine che ha accertato la presenza di fibre di crisotilo, noto comunemente come amianto bianco, nei pannelli posti a copertura dei vani alla base dei due edifici in cui sono alloggiati gli impianti idraulici dell'impianto di riscaldamento». La paura è obiettivamente giustificata. Ma al Comune di Roma hanno altro da pensare. E dunque provano a ridimensionare il problema buttando lì una frase che cerca di rassicurare la collettività: «Per completare la valutazione - si legge in una lettera in possesso del Giornale - è stato eseguito anche un monitoraggio ambientale i cui valori sono risultati sotto la soglia di preallarme». Tutto bene? No.
Ma la dichiarazione civetta serve per addolcire la pillola che è amarissima: «Questa Uot, non essendo nella condizione di poter provvedere alla bonifica e alla rimozione di detti manufatti per mancanza di risorse economiche, ha sollecitato il dipartimento Simu», altro snervante acronimo per Sviluppo infrastrutture e manutenzione urbana. Di sviluppo però ce n'è poco. Anzi, niente. Non ci sono soldi per i bambini. La confessione è clamorosa e l'impotenza davanti a un pericolo per la salute collettiva viene mascherata mettendo in moto il solito rimpallo istituzionale. La Uot passa la grana al Simu e tanti saluti. «È una situazione vergognosa - spiega al Giornale l'avvocato Ezio Bonanni, presidente dell'Osservatorio nazionale amianto - davanti alle mie continue diffide il sindaco Marino fa spallucce. E si gira dall'altra parte».
Intanto l'assessore Pucci concede un'intervista al Corriere della Sera e dà le linee della sua rivoluzione: «I sampietrini hanno un mercato fiorente, sia italiano sia internazionale. Li daremo alle imprese, sono un valore». Non basta. «Gli approcci ideologici - prosegue lo scatenato assessore - non servono. E io dico che i sampietrini se non sono utili sono pericolosi, per automobilisti, scooteristi e pedoni: vanno sostituiti con l'asfalto». Si cambia, dunque, sperando di riempire il portafoglio. «Sia chiaro - conclude Pucci - neanche Wolf, il personaggio di Tarantino che risolve i problemi in Pulp Fiction , può curare i mali di Roma senza soldi».
Questa è la Capitale oggi. Dribbla le emergenze, cerca l'oro sotto i piedi, trema come una foglia davanti ai boatos sulle prossime mosse dei pm. Si naviga a vista e il neoassessore alla Legalità Alfonso Sabella ritaglia coriandoli di normalità: «Non verrà sospeso, fino alla naturale scadenza, nessuno dei contratti o dei rapporti in essere fra Roma e le società cooperative sotto sequestro e in amministrazione giudiziaria.
Di conseguenza non verranno sospesi i relativi pagamenti in quanto, allo stato attuale, si tratta di imprese sotto il diretto controllo della magistratura, tutte inserite nella cosiddetta white list ». E Sabella fa gli scongiuri.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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