Allarme Cei: «Olocausto di cristiani»

Il segretario Galantino ribadisce le parole del Papa: «Il pericolo maggiore è quello di lasciarsi vincere dall'impotenza»

Lo aveva già detto, con altri termini, Papa Francesco nel giorno della Passione di Cristo. Mai più stragi di cristiani nel «silenzio complice». Ha portato la croce sulle sue spalle e ha chiesto disperatamente aiuto per quanti nel mondo sono «perseguitati, esiliati, uccisi, decapitati per il solo fatto di essere cristiani». «Loro sono i nostri martiri di oggi e sono tanti, possiamo dire che sono più numerosi che nei primi secoli» della Chiesa, disse con il volto fra le mani.

Un concetto che ha ribadito ieri all'apertura del Colloquio internazionale «Cristiani in Medio Oriente: quale futuro?», promosso dalla Comunità di Sant'Egidio e dall'arcidiocesi di Bari, il segretario generale della Conferenza episcopale italiana, monsignor Nunzio Galantino. Ma i suoi toni sono stati anche più duri e drammatici: «Stiamo assistendo ad un olocausto cristiano». Parlando in presenza di tutti i patriarchi delle Chiese cristiane orientali e occidentali, il vescovo rientrato recentemente da una visita ai campi profughi del Kurdistan iracheno, ha sottolineato che «la paura più grande espressa dai cristiani che vivono sofferenze indicibili è quella di essere dimenticati da un'opinione pubblica mondiale indifferente o comunque rassegnata. Il pericolo maggiore è quello di lasciarsi vincere dall'impotenza». Secondo monsignor Galantino è questo «il momento in cui diventa urgente e vitale non arrendersi». «Quando non vengono uccisi, vengono comunque cacciati dalle loro terre.

Sono nostri fratelli e sorelle - ha proseguito il numero uno dei vescovi - che, spinti all'esilio, intraprendono piste di disperazione e sangue che spesso si concludono purtroppo nel braccio di mare che ieri era considerato Mare Nostrum e che oggi possiamo considerare Mare Monstrum . La cronaca ricorda tristemente l'elenco di questi morti che sembra destinato a non finire». E così anche Renzi è servito.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica