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Gli alleati stringono su Roma e Milano. "Ci sono tre o quattro persone in gamba"

Per Bologna spunta il nome di Cangini. Sfida Matone-Michetti nella Capitale

Gli alleati stringono su Roma e Milano. "Ci sono tre o quattro persone in gamba"

La partita a scacchi sulle candidature del centrodestra continua. Il prossimo vertice è fissato per martedì e l'impegno è di arrivare al nuovo rendez-vous con valutazioni neutrali sul reale consenso dei candidati e magari anche con un accordo già in tasca. Tutti sono consapevoli che si è già andati oltre il tempo massimo e ora bisogna stringere, almeno per quanto riguarda il Campidoglio dove un sondaggio dà il centrodestra molto avanti, almeno per il primo turno, con Lega e Fratelli d'Italia che sul livello massimo della forchetta potrebbero attestarsi attorno al 19% e Forza Italia al 6,6%.

«Ci sono tre o quattro donne e uomini in gamba e di livello sia su Roma che su Milano, ognuno sta facendo le proprie riflessioni, i propri approfondimenti, poi uniti sceglieremo i migliori», dice Matteo Salvini. Il leader della Lega si è impegnato a rivedere tutti i candidati potenziali e a esprimere la propria preferenza, soprattutto per Milano, magari proponendo anche nomi nuovi su cui starebbe lavorando e su cui dovrebbe avere risposte nel fine settimana.

Se su Milano il traguardo appare ancora lontano e per Bologna spunta il nome di Andrea Cangini, per Roma la scelta appare ristretta a Simonetta Matone, appoggiata da Forza Italia e dalla Lega, ed Enrico Michetti, sostenuto da Fratelli d'Italia. Ieri Affaritaliani ha rivelato che il giuslavorista è membro del comitato di garanzia della Regione Veneto per le Olimpiadi invernali 2026 di Cortina e Milano, in qualità di esperto di diritto amministrativo, ed è membro del comitato scientifico della Regione guidata da Luca Zaia per l'autonomia, ovvero per la trattativa per gli ulteriori poteri che dovrebbero essere devoluti al Veneto dopo il referendum consultivo del 22 ottobre 2017. Sulla scelta di Roma anche Forza Italia vuole dire la sua. Per la Capitale «deve essere qualcosa di più di un candidato sindaco e noi di Forza Italia stiamo insistendo sulla qualità della scelta. Qualora non ci fosse un candidato 'civico' vincente, il migliore sarebbe Maurizio Gasparri». A ogni modo «sulla scelta Forza Italia non riveste un ruolo secondario». Giovanni Toti, invece, suggerisce che una volta definita una rosa ristretta siano Giorgia Meloni a scegliere per Roma e Salvini per Milano, vista la rispettiva provenienza geografica.

La sensazione è che siano soprattutto Lega e Fdi a doversi mettere d'accordo e a superare la competizione interna. «Il problema del centrodestra è che sta affrontando le amministrative per cercare in qualche modo di regolarsi all'interno» dice Guido Crosetto, ex parlamentare Fdi. «Il problema del centrodestra si chiama Giorgia Meloni, sta crescendo troppo, bisogna evitare che le amministrative siano un ulteriore elemento di crescita per lei». La leader di Fratelli d'Italia, peraltro, oggi incontrerà Mario Draghi. «Con Draghi abbiamo dei punti di contatto», ha spiegato due sere fa a Porta a Porta. «Quando ci siamo parlati ci siamo trovati in un bel clima. Gli ho chiesto, nel rispetto dei ruoli, di incontrarlo periodicamente. Solleciterò di allentare sulla libertà.

È una questione che voglio porre ed è diventata serissima, abbiamo molte proposte per la sopravvivenza delle nostre aziende».

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