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Altra mazzata al diesel, accise più pesanti

Impatto sui costi del trasporto. Rivoluzione bonus auto per spingere solo le "green"

Altra mazzata al diesel, accise più pesanti

Diesel sempre più nel mirino del governo: in ballo, ora, c'è la revisione delle accise (il ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, non gradisce che alla pompa il diesel costi meno della benzina) che significherebbe una tegola da 5 miliardi per i consumatori. Ma cambia molto anche in tema di incentivi per l'auto, per i quali il dl Agosto prevede altri 500 milioni, come anticipato dal Giornale, ma sfavorendo la fascia di veicoli che emettono tra 91 e 110 grammi/km di CO2, in pratica gli Euro 6 benzina e diesel, per premiare invece ulteriormente elettrici, plug-in e ibridi.
Un ribaltone, che se da una parte fa gioco a chi, come Fca, ha sulla rampa i primi veicoli plug-in (le nuove Jeep 4xe), ibridi (Panda, 500 e Ypsilon) ed elettrici (500), dall'altra farà arrabbiare associazioni come Unrae (Case estere) e Federauto (concessionari) che, nell'allargamento dei bonus di agosto (50 milioni) ai veicoli diesel e benzina di ultima generazione, avevano intravisto un orientamento più consapevole da parte del governo. Per l'accisa sul gasolio, si punta a parificarla (62,74 centesimi) a quella sulla benzina (72,84 centesimi). Così facendo, il veicolo diesel, nonostante i motori recenti contribuiscano a ridurre di molto le emissioni climalteranti e inquinanti, sarà reso meno conveniente. Nel mirino c'è anche l'agevolazione sul gasolio per l'autotrasporto, comparto pure in forte sofferenza.

Per l'auto, la rimodulazione del piano incentivi prevede ora una quota di soli 100 milioni per la fascia 91-110 grammi/km di CO2 emessa (le vetture Euro 6 benzina e diesel di ultima generazione). È stata poi introdotta una nuova fascia (61-90 grammi/km di CO2, che premia soprattutto i motori ibridi) che beneficerà dello stanziamento di 150 milioni. Sul piatto saranno messi altri 50 milioni per le motorizzazioni comprese nelle fasce 0-20 e 21-60 grammi/km di anidride carbonica. Un'ulteriore quota di 90 milioni per il 2020 riguarderà il potenziamento delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici. A questo punto, il bonus (con rottamazione della vecchia auto) per le fasce 0-20 e 0-60 è di 2mila euro, di 1.750 (61-90) e di 1.500 (91-110). Senza rottamazione: 1.000 euro (61-90 grammi/km) e 750 euro (91-110).

Di fatto, a essere penalizzati saranno gli acquisti di vetture con motori endotermici, quelle che dal lockdown in poi riempiono i piazzali dei concessionari e importanti per iniziare a rinnovare seriamente il parco veicoli del Paese.

Sia Unrae sia Federauto, nel commentare lunedì i dati di luglio del mercato (-11%), avevano sottolineato la «non necessità di introdurre ulteriori specificità o complicazioni, per non discriminare le più moderne vetture a benzina e diesel Euro 6 che possono dare un contributo rilevante sul contenimento delle emissioni e in termini di sicurezza». «Concentrarsi - avevano aggiunto - solo su fasce rivolte ai veicoli elettrici puri o ibridi plug-in metterebbe a rischio la già compromessa capacità di ripresa». «Il problema - dice un osservatore - è che chi ha ordinato l'auto ora, resterà a bocca asciutta alla consegna. La fascia 91-100 è la più importante del mercato e i 100 milioni si volatilizzeranno subito a settembre». Intanto, dei 50 milioni di bonus relativi ad agosto, da sabato a ieri ne erano stati già utilizzati 34.

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