Decidere di non decidere. La bozza del dl Agosto, esaminata ieri dal pre-Consiglio dei ministri, fa della sospensione la sua cifra, scegliendo di prorogare lo stop ai licenziamenti e della riscossione dei tributi, ma solo fino a metà ottobre e non al 31 dicembre, per guadagnare tempo nelle diatribe tra Pd e M5s, tra sindacati e Confindustria, arte della quale il premier Conte è maestro. Per il resto, bonus a pioggia.
Ma andiamo con ordine. Lo stop alla riscossione delle cartelle, in vigore fino al 31 agosto, dovrebbe essere estesa al 15 ottobre. Nelle scorse settimane era stato ipotizzato che la nuova scadenza potesse essere il 31 ottobre, mentre il capogruppo alla Camera di Fi, Mariastella Gelmini, insiste perché «si congeli tutto fino a fine anno». Lo stop ai licenziamenti collettivi e individuali sarà prolungato fino alla fine dell'anno. Però dal 15 ottobre lo stop varrà solo per chi usa gli ammortizzatori sociali come la Cig. L'effetto è paradossale: chi ha retto l'urto della pandemia potrà, se vorrà, licenziare, ma potrebbe scegliere di non farlo attingendo alle cospicue risorse messe a disposizione della cassa integrazione. Ecco perché il vertice di ieri è andato avanti tra gli stop-and-go a causa dei dissensi del ministro del Lavoro Nunzia Catalfo (nella foto). Confermati anche gli sgravi contributivi di 6 mesi per i neoassunti a tempo indeterminato e di 4 mesi per le imprese che richiamano i propri lavoratori dalla cassa-Covid.
Tra le novità del testo anche lo stop alla seconda rata dell'Imu per le strutture ricettive, dagli alberghi ai campeggi e B&B, ma non ai pubblici esercizi. Il provvedimento estende la misura anche alle fiere e a cinema e teatri, a patto che i proprietari siano anche i gestori delle attività. Per cinema e teatri lo stop sarà esteso anche al 2021 e al 2022. Fino a fine anno gli esercizi non pagheranno Tosap e Cosap (per l'occupazione di spazi pubblici).
Stanziate risorse (580 milioni per il 2020 e 300 milioni per il 2021) per la ricerca di un vaccino anti-Covid italiano, «anche attraverso l'acquisizione di quote di capitale a condizioni di mercato». Previsti 480 milioni per gli straordinari in sanità per recuperare «prestazioni ambulatoriali e di ricovero ospedaliero non erogate durante l'emergenza» e per reclutare nuovo personale a tempo determinato. Stanziato, infine, un miliardo per la ripresa in sicurezza della scuola.
Poi, come detto, il solito profluvio di bonus. Confermato quello per gli stagionali del turismo (600 euro per i mesi di giugno e luglio per un costo di 960 milioni di euro). Arriva pure il bonus ristoranti con filiera made in Italy al 100% sottoforma di un contributo a fondo perduto erogato con un anticipo del 90% al momento della domanda a fronte di presentazione dei documenti fiscali attestanti gli acquisti effettuati, mentre il saldo del 10% arriverà con la certificazione mediante presentazione della quietanza di pagamento, ovviamente tracciabile. Sono previsti sgravi contributivi (costo 35 milioni) per gli armatori italiani. Previsto, inoltre, un contributo a fondo perduto per i negozi dei centri storici delle città d'arte rapportato in misura massima del 20% della perdita di fatturato a giugno.
Per la ripresa c'è poco a parte i 3,3 miliardi di rifinanziamento del Fondo di garanza e la proroga al 31 gennaio della moratoria ai finanziamenti delle pmi. La cedolare secca anche per gli affitti degli immobili commerciali è, al momento sulla carta, in attesa di trovare un posticino.
C'è spazio, invece, per il dirigismo di Stato: si costituisce con 10 milioni di capitale la newco che dovrà rilevare Alitalia. La compagnia finirà, però, in liquidazione se la Commissione Ue non darà l'ok all'operazione. La Consob, infine, avrà potere di veto sulle offerte eventualmente presentate a Lse per acquistare Borsa Italiana.
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