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"Un altro carabiniere ferito. Basta con le violenze No Tav"

Il sottosegretario all'Interno: «Chi tocca gli agenti, tocca lo Stato. Adesso vanno aumentati i fondi in manovra»

"Un altro carabiniere ferito. Basta con le violenze No Tav"

Un altro carabiniere ferito l'altra notte dai No Tav a San Didero, in Val di Susa. Colpito al fianco da una pietra lanciata dai manifestanti, ha 7 giorni di prognosi. «Un fatto inaccettabile, vergognoso e indegno, che per l'ennesima volta poliziotti e carabinieri vengano sottoposti a minacce e violenze», per il sottosegretario leghist all'Interno Nicola Molteni.

Come giudica questo fatto?

«Chi mette le mani addosso agli agenti mette le mani addosso allo Stato. Sono fatti gravi perché si ripetono continuamente e io spero ci sia severità nei giudizi di quelle condotte. Questo ci deve portare a una riflessione: mai come oggi gli uomini e le donne in divisa hanno bisogno di un supporto da parte dello Stato e del governo».

Mancano tutele?

«Il compito di chi indossa una divisa è di garantire sicurezza e ordine pubblico, controllo del territorio e prevenzione del crimine. In questi ultimi due anni si è chiesto loro di fare anche altro, ovvero il controllo alle norme anti Covid, per i green pass, compiti straordinari. La politica deve investire su organici, sicurezza, tutele, e straordinari. Motivo per il quale dico che nella Legge di bilancio le risorse per il comparto sicurezza e difesa sono poche. L'appello che faccio a tutti è che questo comparto nella Legge di bilancio diventi prioritario. Ho convocato tutte le forze politiche di maggioranza e ho presentato degli emendamenti che vanno dal potenziamento degli organici al pagamento degli straordinari, che costa 62 milioni di euro, all'implementazione delle tutele legali (10 milioni di euro) alle coperture assicurative sanitarie (24 milioni di euro), al potenziamento del 112 (altri 20 milioni di euro), fino allo scorrimento delle graduatorie per fare nuove assunzioni, al potenziamento di strutture, dotazioni, equipaggiamenti, parco veicolare e al pagamento delle indennità accessorie».

Con Salvini al Viminale ci fu un'assunzione straordinaria di poliziotti, la Lamorgese sembra fare orecchie da mercante, perché?

«Non voglio far polemiche, ma i piani di assunzione straordinaria partirono nel 2017 con Minniti e proseguirono nel 2019 con Salvini. Da qui al 2030 avremo 40mila poliziotti che vanno in pensione. Sono i più bravi al mondo, ma hanno la media europea di età più alta. La politica delle assunzioni straordinarie dopo i blocchi del turnover avuti fino al 2016 diventa necessaria».

Manifestazioni No Vax e No Green pass. Il clima sta diventando violento?

«Il diritto a manifestare e dissentire è sacrosanto e legittimo, ma si dissente rispettando le regole con manifestazioni autorizzate e soprattutto pacifiche. Se non vengono rispettate, c'è chi è chiamato a farle rispettare. Quindi sì alle manifestazioni, no al dissenso che diventa violenza e sfocia nell'aggressione alle divise».

Della partita per il Quirinale che cosa può dirci?

«Ogni cosa a suo tempo. Adesso il dibattito è concentrato sulla definizione della legge di Bilancio che si chiuderà entro la fine dell'anno, dopodiché l'attenzione di tutti sarà rivolta al nuovo capo dello Stato che deve essere garante di tutti e io credo che mai come in questa tornata il centrodestra abbia la possibilità di giocare bene le proprie carte».

Se in futuro il centrodestra governerà chi vedrebbe come successore della Lamorgese?

«Il ministero dell'Interno è il più importante che ci sia perché da lì passano la libertà, la tutela dei diritti, la sicurezza dei cittadini italiani e la gestione dell'immigrazione clandestina che i numeri confermano essere un enorme problema.

Se penso al miglior ministro dell'Interno degli ultimi anni penso a Matteo Salvini».

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