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Altro che liste Pd pulite Ecco gli impresentabili

Il premier: "Sulla legalità non prendiamo lezioni da nessuno". Ma nel centrosinistra non sono tutti "puliti". Come la Paita, indagata per l'alluvione di Genova e nei guai per incarichi fantasma

Altro che liste Pd pulite Ecco gli impresentabili

Roma Impresentabile sarà lei, o lui. Forse lo stesso Renzi. E l'Antimafia che s'imbavaglia sul più bello, l'ora del giudizio, presumibilmente per cogliere col misurino fior da fiore, impresentabile da impresentabile.

Ma impresentabile è pure questa campagna elettorale per le Regionali nella quale ogni cosa sembra talmente fuori registro, fuori posto, fuori norma, da giustificare qualsiasi epilogo; e persino la strana ammissione dal sen sfuggita al vicesegretario del Pd, Lorenzo Guerini, nell'ansia di trovare soluzioni prêt-à-porter per l'impresentabilissimo De Luca. Ritoccare la legge Severino, il sogno proibito. E la confessione dell'inconfessabile: «C'è una legge decisa dal Parlamento in una fase particolare del nostro Paese e in cui c'è qualche elemento su cui varrebbe la pena soffermarsi a riflettere... Più tardi dovremo farlo», dice Guerini. La fase particolare essendo la presenza di Berlusconi in Parlamento, e dunque ciò che valeva allora potrebbe non valere domani, a De Luca eletto. Sovrana legge contra personam allora, sommo inganno quello che si prepara nel futuro.

«È una delle più brutte campagne elettorali che si ricordino». A dirlo ieri non era soltanto più il competitor di centrodestra, ma l'intero quartier generale di Sel indignato per «l'imbroglio da azzeccagarbugli smascherato dal Financial Times . De Luca non meritava di essere selezionato per la sospensione certa, le condanne, il fatto di non poter mettere piede in Regione. Per di più le figuracce in tv, la mancanza di rispetto per le donne dimostrata nel confronto Sky: votarlo significherebbe offendere tre milioni di donne campane, merita la sconfitta». Imprevedibile giudizio senza appello del partito di Vendola, che conterà non poco sull'esito della sfida campana.

Scenari d'assurdo pirandelliani e sbracati canoni da Atellana, quest'ultima interpretata invece dal caschetto biondo di una delle candidate deluchiane , tal Rosa Criscuolo, veementemente (eufemismo) a sua volta indignata nei confronti di chi la giudica impresentabile. La signora ha così postato su Facebook un mirabile video-messaggio nel quale, in un linguaggio che sta tra la Sophia Loren dei vicoli e la nouvelle vague grillina, manda solennemente «affanc...» i censori. Ridotti a questo punto, allora. Con il candidato monco e illegale della Campania, che sarà sospeso un minuto dopo una sua eventuale elezione (Caldoro pensaci tu). Ma anche con il fiore della Liguria renziana tutt'altro che odoroso, considerata l'impresentabilità assodata di Raffaella Paita, e sancita in qualche modo dalla magistratura, che ne vorrebbe giudicare certe gravi superficialità durante l'alluvione (diversi morti lo reclamerebbero). Nel suo piccolo, leggerissima la Paita anche nel curriculum, smascherato sul numero del settimanale Panorama in edicola, dal quale si scopre che la signora, ex capo di gabinetto dell'ex sindaco della Spezia, Giorgio Pagano, s'è fatta passare per capo della comunicazione (forse per ottenere un tesserino da pubblicista?). Non solo: per due volte ha pure occupato poltrone d'assessore lasciate libere dal marito, Luigi Merlo, in virtù d'una reversibilità quasi pensionistica o familistica che dir si voglia. E ancora: assunta in un'azienda poi fallita, non ci ha mai messo piede in quanto nella stessa data figurava come assessore comunale (c'entrano qualcosa i contributi figurativi da pagare all'Inps?). In attesa di scoprire questo, forse di peggio, il premier Renzi strombazza: «Sento parlare d'impresentabilità, ma sulla legalità non prendiamo lezioni da nessuno... Le nostre liste sono pulite».

Sì, pulite perché la sporcizia è stata messa sotto il tappeto delle liste collegate: cosa che hanno capito persino i deboli di comprendonio.

Mentre la capogruppo di Sel ancora non comprende «come Renzi possa chiedere di votare De Luca, che degli impresentabili è il capo». Forse perché il pesce puzza sempre dalla testa?

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