Altro che "restiamo umani", la portavoce della spedizione gioiva alla morte di Berlusconi

I post sui social della Delia ritrovati dalla società Esperia

Altro che "restiamo umani", la portavoce della spedizione gioiva alla morte di Berlusconi
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Nel 2023 definì "losco figuro" l'ex presidente del consiglio Silvio Berlusconi, indignandosi per il lutto nazionale a lui dedicato nei giorni successivi alla sua scomparsa, senza contare i più recenti post "antisionisti" cancellati in fretta e furia. Maria Elena Delia, portavoce della Flotilla, stupisce ancora per il tenore della comunicazione social. A scoprire il fiele contro il fondatore del gruppo Fininvest e di Forza Italia è stato Gino Zavalani, direttore editoriale di Esperia, testata social che sta raccogliendo un gran numero di follower. "Ho deciso di informarmi sulla storia della portavoce della Flotilla e, andando a leggere i suoi vecchi post, ho scoperto un contenuto vergognoso pubblicato nel giorno della morte di Silvio Berlusconi osserva - Un fatto che mi ha colpito profondamente, perché non si può invocare solidarietà o rispetto per i diritti umani e, allo stesso tempo, mancare di rispetto a un uomo e alla sua famiglia in un momento di dolore". Il post in questione lascia davvero senza parole: "Il 14 giugno scrisse due anni fa Delia su Facebook - scenderò in strada con champagne, trombetta e coriandoli, perché se la morte si dice che vada rispettata per tutti, io dico che anche i cittadini di questo paese meriterebbero più rispetto e, certamente, non di dover vivere (oltre a tutti il resto) anche la vergogna nauseabonda dell'istituzione di una giornata di lutto nazionale per un losco figuro come Silvio Berlusconi". La frase rabbiosa sarebbe stata cancellata, ma qualcuno, Esperia, lo ha trovato e rilanciato anche per dare la cifra del personaggio che pontifica di diritti e verità.

Già lo scorso 27 giugno l'attivista 55enne pro-Pal aveva ritwittato un post - evidenziato dall'ex deputato radicale Marco Taradash - in cui si dava conto della "sconfinata ammirazione" per un combattente della Resistenza che, avvicinandosi a un blindato israeliano, aveva lanciato un ordigno dentro il mezzo, provocando morti e feriti che certamente "non saranno nella condizione di tornare a sterminare la popolazione di Gaza". Pochi giorni fa aveva sentenziato anche un "grazie a Mattarella, ma non accettiamo sua proposta", a dimostrazione di una spiccata verve istituzionale e, ancora, agli italiani ha detto che sono suoi nemici, aggiungendo che "se ci saranno arresti il popolo alzerà la testa". Raffinata arte diplomatica, insomma, con il minimo comun denominatore dell'odio per la destra.

"Credo che la portavoce debba chiedere scusa alla famiglia Berlusconi aggiunge Zavalani - per una semplice questione di umanità. È un atto dovuto, che non cancella quanto scritto, ma che almeno segnerebbe un gesto di responsabilità e di civiltà". Due caratteristiche che, al momento, sembrano alquanto lontane dall'attivista.

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