RomaQuesti sono i giorni della rivincita personale di Domenico Scilipoti Isgrò. Il senatore di Forza Italia, il 14 dicembre 2010, fu additato al pubblico ludibrio dalla stampa benpensante e dal centrosinistra per aver consentito (assieme a Massimo Calearo e a Domenico Cesario) la sopravvivenza del governo Berlusconi. Tutta un'altra storia rispetto alle disinvolte transumanze, ultima quella di Scelta civica, istigate da Renzi.
Senatore, ma non fu Renzi a dire due anni fa che «i traditori veri sono gli Scilipoti»?
«Provengo da una cultura cristiana e non serbo rancori, ma ciò non significa che non ci sia stato un errore profondo da parte di questo ragazzino che prima di parlare dovrebbe ponderare le parole. Di Scilipoti ce n'è soltanto uno, spero che fra qualche anno si dirà la verità sui quei giorni in cui si cercava di comprare l'Italia a saldo».
Si sente riabilitato dalla campagna acquisti che Palazzo Chigi sta mettendo in atto?
«È uso comune affermare che quando si passa dal centrosinistra si è persone non pulite. Non è vero: nel 2010 ho sostenuto il governo Berlusconi per evitare che venisse messo in atto un complotto contro il nostro Paese, l'ho fatto per difendere la nostra sovranità. D'altronde, lo ha confermato anche l'ex segretario al tesoro Usa Geithner che Berlino voleva sostituire il governo legittimamente eletto. Infatti, non ho ricoperto incarichi di nessun tipo».
Nel 2011 cambiò tutto, però.
«Il governo Monti è stato insediato con un metodo poco ortodosso e ho votato contro. Anche i successivi governi Letta e Renzi non sono stati scelti dal popolo».
Il soccorso esterno degli ex di Scelta civica e di qualche nuovo responsabile o «stabilizzatore» non sembra parimenti giustificato da una situazione altrettanto drammatica.
«Spero per loro che stiano facendo qualcosa di nobile, allora bisognava salvare l'Italia. Da quello che io vedo esternamente gli interessi sono leggermente diversi. Il giudizio lo daranno gli elettori».
A Palazzo Madama c'è un clima da calciomercato?
«C'è qualcuno che tenta di avvicinare qualche collega. Fanno pressing ma i parlamentari sono in difficoltà, in imbarazzo. Poi, non è che mi fermi ad ascoltare perché è una questione che non mi interessa».
Nelle sue parole si intravede un moderato sollievo, ora che Forza Italia ha deciso per una netta opposizione.
«Non ero d'accordo con l'Italicum e con le riforme costituzionali, ma li ho votati per disciplina di partito. Anche i dirigenti di Forza Italia si fidavano del premier, del suo amore per il Paese, ma questo non è amore, è furbizia, imbroglio, mancanza di rispetto verso gli altri. Berlusconi è un galantuomo e ha cercato di sostenere le riforme nell'interesse della nazione. Ma dall'altra parte c'è solo un ragazzino viziato».
Il premier non le ispira nessuna fiducia?
«Ho difficoltà a parlare con Renzi perché quello che dice non è vero. Il padre del giovane ministro Boschi è vicepresidente di una banca e, se guardiamo con attenzione, anche il presidente del Consiglio ha interessi che non coincidono con quelli del Paese».
E adesso che farà
Forza Italia?«Penso che il centrodestra dovrebbe essere unito e trovare una linea comune. Noi eravamo all'opposizione anche prima, dobbiamo solo farlo capire meglio agli elettori, soprattutto sulle tematiche economiche».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.