Ambulanze ancora sotto attacco. "Ora telecamere"

Ambulanze ancora sotto attacco. "Ora telecamere"

Un'ambulanza sequestrata per costringere i sanitari a portare in ospedale un ragazzino con una banale distorsione al ginocchio. Accade a Napoli. E non è una novità. Anzi quello di domenica sera è soltanto l'ennesimo episodio di aggressione e violenza contro medici e paramedici che ha fatto muovere il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese. Il numero uno del Viminale ha annunciato che dal 15 gennaio saranno attive le prime telecamere sulle ambulanze in servizio nel territorio di Napoli e sistemi di videosorveglianza collegati con le centrali di polizia nei presidi ospedalieri.

L'ultima denuncia è stata presentata ieri dal direttore generale della Asl Napoli 1. L'episodio ha dell'incredibile e vede, nel tardo pomeriggio di domenica, una banda di giovani scalmanati imporre il soccorso di un loro amico in una zona adiacente all'ospedale. I ragazzi hanno preteso il trasporto al pronto soccorso del Loreto Mare di un sedicenne che aveva una semplice lussazione della rotula e scortato gli operatori sanitari per l'intero tragitto. A segnalare l'episodio l'associazione «Nessuno tocchi Ippocrate» che un in un post su Facebook racconta l'ingresso al pronto soccorso dell'ospedale di questo gruppo di ragazzi inferociti che ha preso di forza l'equipaggio di un'ambulanza costringendolo sotto minaccia a dirigersi verso il quartiere Case Nuove, alle spalle del Loreto Mare. Giunti sul posto i sanitari sarebbero stati circondati e insultati, per poi rendersi conto che il giovane da soccorrere aveva un problema di lieve entità.

Da tempo i medici napoletani si sentono sotto assedio, tanto che l'ordine nazionale di fronte all'escalation di aggressioni aveva già chiesto posti di polizia e vigilantes sulle ambulanze. «È diventata una vera emergenza e lo Stato deve trovare le risorse economiche per attuare una risposta forte», dice il presidente della Federazione degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, Filippo Anelli. Adesso interviene il Viminale, annunciando che presto arriveranno le telecamere sulle ambulanze.

«Serviranno da deterrente e aiuteranno le forze dell'ordine ad identificare e punire chi si macchia di reati tanto gravi», sostiene Ciro Verdoliva, direttore generale della Asl Napoli 1. Interviene anche il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris: «Vergognose le condizioni in cui lavora il personale del 118 nella nostra città».

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