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"Amministrazioni locali prepotenti. E cartelli stradali mal posizionati"

Il capitano della Polizia locale in pensione: "Il Codice della strada va sempre rispettato ma ci sono limiti di velocità contraddittori"

"Amministrazioni locali prepotenti. E cartelli stradali mal posizionati"

Carlo Spaziani, 70 anni, per oltre 40 in servizio alla Polizia locale di Roma Capitale, in quiescenza dopo aver raggiunto il grado di capitano, è da tempo in prima linea contro le non poche irregolarità presenti nel Codice della strada, una giungla di normative, alcune delle quali da rivedere, che vedono gli utenti della strada farne inconsapevolmente le spese. «Sono per il massimo rispetto delle norme stradali - precisa subito Spaziani - ma la correttezza viene prima di tutto». Spaziani sta ultimando, in proposito, un manuale tascabile, che sarà disponibile prima di Natale, utile non solo ai cittadini, ma - spiega - «soprattutto ad amministratori, avvocati, giudici e forze dell'ordine che potranno così conoscere con chiarezza cosa non va e come si può ovviare al problema».
Questo manuale, tra l'altro, uscirà alla vigilia del rincaro delle sanzioni per violazioni del Codice della strada.


«Tutti rincari - precisa Spaziani - che, però, erano già previsti da un provvedimento legato all'adeguamento al costo della vita. È comunque un aumento che va a ritoccare sanzioni già molto salate. Porto un esempio: nel 1974 il mio stipendio ammontava a 145mila lire mensili e la sanzione per il transito con il semaforo rosso era di 3.335 lire. Rapportando il tutto a oggi, lo stipendio sarebbe di 1.450 euro e la multa (33,5 euro) più che quintuplicata a oltre 180 euro».


Ma cosa ha spinto il capitano in quiescenza della Polizia locale di Roma Capitale a sollecitare gli automobilisti a ricorrere contro sanzioni ritenute irregolari?
«Nella mia lunga attività - dice - mi sono reso conto della prepotenza di molte amministrazioni, le prime che dovrebbero rispettare le leggi. Ci sono limiti di velocità contraddittori, cartelli stradali di limiti della velocità posizionati abusivamente senza la prescritta ordinanza dell'ente proprietario della strada e tantissimo altro».


Si chiama però Autovelox la madre di tutte le battaglie. «Puntualizzo subito - avverte Spaziani - che in auto viaggio al massimo a 110 orari in autostrada. Il mio meccanico mi ha invitato a spingere un po' di più perché rischio di far intasare lo scarico della vettura». E aggiunge: «Denuncio le diverse carenze del sistema Autovelox, in particolare in tema di omologazione. Un nuovo modello, infatti, prima della vendita, dev'essere sottoposto a omologazione. Quindi, il costruttore con un'autocertificazione dichiara che ogni modello riprodotto è copia conforme di quello originale. Ebbene, l'Autovelox, riconosciuto strumento di misurazione della velocità, dev'essere omologato. Peccato, però, non ci sia il decreto relativo insieme alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. In caso di contestazione, a questo punto, ritengo certo il successo». Spaziani denuncia, quindi, una serie di «orrori» frequenti sulle strade, come i cartelli mal posizionati e soprattutto i guard rail montati al contrario, «una sorta di lama taglientissima micidiale in caso di incidente». «C'è un Codice allo sbando - conclude - e prefetti negligenti: il più delle volte non leggono le pratiche e affidano le stesse a personale impreparato. Se ho avuto problemi? No. Tanta solidarietà, invece, anche da parte di sindaci e colleghi.

E non mancano gli attestati».

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