Coronavirus

Anatema del vescovo ai sacerdoti No Vax: "Non potete distribuire la comunione"

Monsignor Cirulli vieta anche a laici e diaconi "furbetti" le attività in presenza

Anatema del vescovo ai sacerdoti No Vax: "Non potete distribuire la comunione"

Vade retro, parroco no vax. Chissà cosa penserà don Tarcisio Colombo, sacerdote della provincia di Pavia, che recentemente ha fatto un'intera omelia contro i vaccini, della decisione del vescovo della diocesi di Teano-Calvi che ha stabilito con un decreto che i preti non vaccinati non possono distribuire la comunione?

La decisione di mons. Giacomo Cirulli (nel tondo), peraltro laureato in medicina, è senza se e senza ma. «Proibisco si legge in una lettera indirizzata a tutta la comunità di fedeli la distribuzione dell'Eucaristia da parte di sacerdoti, diaconi, religiosi e laici non vaccinati». Una posizione netta e chiara, presa in seguito a una «situazione pandemica Covid-19 in costante e grave peggioramento», sottolinea il vescovo. Quella di Teano-Calvi, la cui diocesi comprende 46 comuni in provincia di Caserta, è la seconda che dispone un simile divieto. Il 4 gennaio, infatti, era stato il vescovo di Salerno, mons. Andrea Bellandi, a «esigere» che l'ostia «non venga distribuita» dai sacerdoti non vaccinati. Piuttosto, prevede il vescovo di Salerno, «autorizzo che, per la distribuzione, venga scelta ad actum una persona di fiducia (religiosa o catechista) dotata di avvenuta vaccinazione».

L'indole del medico «mancato» monsignor Cirulli emerge dal decreto dettagliatissimo diffuso dalla diocesi, nel quale si stabilisce che durante la messa «le ostie sull'altare devono essere tenute rigorosamente coperte nei previsti vasi sacri». «Inoltre prosegue la nota - dispongo la sospensione, a partire da domenica 9 gennaio, fino a nuova comunicazione di ogni attività pastorale, catechistica e formativa in presenza». Il vescovo invita «a rispettare e a far rispettare rigorosamente le norme di profilassi e igienizzazione per il contenimento della pandemia all'interno delle nostre chiese e nei locali di pertinenza». Non può mancare un invito finale alla vaccinazione. «Vaccinarsi con vaccini autorizzati dalle autorità competenti afferma il prelato riprendendo le parole del Papa - è un atto d'amore. E contribuire a far sì che la maggior parte della gente si vaccini è un atto d'amore, per se stessi, per familiari e amici, per tutti i popoli».

Cirulli era già intervenuto il 29 dicembre scorso con un decreto in cui vietava nelle chiese della diocesi «ogni manifestazione artistica come concerti o altri eventi» e in cui disponeva che l'ingresso fosse consentito «solo ad un numero di persone già stabilito in base alla capienza della chiesa», con obbligo di mascherine Ffp2.

Chissà se i sacerdoti richiamati all'obbedienza dal vescovo seguiranno l'esempio di Garibaldi con Vittorio Emanuele II, proprio a Teano.

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