Coronavirus

Anatomia di Omicron 5

Casi aumentati del 50% in una settimana, su i ricoveri. Pregliasco: "Picco a fine luglio, virus 4 volte più forte di un'influenza". Ma Bassetti e Di Perri: "Non attacca i polmoni"

Anatomia di Omicron 5

Il Covid non molla la presa neppure in estate. Le varianti numero 4 e 5 di Omicron hanno provocato tra il 13 e il 19 giugno 75 mila contagi in più (+51%) rispetto alla precedente, ma i decessi sono calati di un -27%. Ieri invece, la situazione sembra quasi invertita: mentre sono quasi dimezzati i contagi (16mila rispetto ai 30 del giorno precedente) sono cresciute terapie intensive (+10) e ricoveri (+187).

Da queste oscillazioni, si può affermare che il Covid si limita a creare solo enormi fastidi agli italiani che si infettano ma molte complicazioni alle persone più fragili. Quel tanto che basta per rilanciare la mascherina archiviata solo dalla legge. Il virologo Fabrizio Pregliasco, secondo cui il picco di questa ondata estiva arriverà solo al fine luglio, raccomanda anche con il caldo, «l'uso della mascherina obbligatoriamente per le persone fragili e per coloro che le assistono». Gli fa eco il microbiologo Andrea Crisanti: «Le persone fragili devono sempre usare la mascherina e pure i familiari».

Omicron infatti, se per i più si traduce in un fastidioso raffreddore o una dolorosa faringite, per chi ha patologie può provocare sintomi che fanno finire in ospedale. Dove i dirigenti però non sono allarmati. Giovanni Di Perri, direttore di Malattie infettive dell'Amedeo di Savoia di Torino, racconta: «Al momento ho nove pazienti. A tutti ho fatto la Tac polmonare e solo ha un'infezione da coronavirus». Inoltre aggiunge Di Perri - «le persone che finiscono in terapia intensiva» al 90% sono soggetti anziani o con gravi problematiche pre-esistenti. Il coronavirus coclude - sta diventando l'equivalente dell'influenza, ed è un bene».

Anche Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie Infettive del San Martino di Genova, sostiene che il Covid ormai «è una infezione curabile e facilmente gestibile, se viene fatta da mani e menti esperte». E dallo Spallanzani spiegano che «non ci sono avvisaglie di una maggior gravità clinica» delle nuove varianti in circolazione anche se «una maggiore trasmissibilità e al maggiore escape immunitario delle nuove varianti potrebbe tradursi in un limitato e transitorio aumento di ospedalizzazioni».

Gli italiani sono però confusi e si domandano che estate aspettarsi. Siamo di fronte ad una nuova ondata con un picco in arrivo? Crisanti minimizza. «Più che di picchi dobbiamo parlare dia oscillazioni che ci accompagneranno sia a luglio che ad agosto». Per poi peggiorare in autunno. «La traiettoria del virus non è prevedibile. Dipende dalle varianti che si affacceranno magari ancora più infettive», avverte Crisanti. «L'evoluzione della virulenza non ha un destino segnato. Ma ci sono tre situazioni a cui dobbiamo prepararci: riapertura delle scuole, cambio della socialità, dall'aperto al chiuso e il fatto che è passato molto tempo da quando è stata fatta l'ultima vaccinazione di massa».

E qui si innesca il problema di cosa fare per immunizzarsi dal Omicron. Campagna vaccinale di massa, solo per terza età o fragili e con che vaccino? A fine giugno con dati più attendibili alla mano, Ema scioglierà la riserva su che tipo di prodotto raccomandare. Le ipotesi sono due: un bivalente con ceppo originario associato a Omcron 1, ora allo studio di Moderna, oppure un monovalente per Omicron come vorrebbe proporre Pfizer? Un bel rebus visto la doccia fredda è arrivato da uno studio cinese pubblicato su Nature in cui si conclude che un vaccino booster derivato da BA.

1 potrebbe non fornire una protezione ad ampio spettro contro le nuove varianti di Omicron».

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