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Anche la destra pensa ai diritti

I sindaci del Pd non hanno vinto battagliando di "diritti" ma perché il centrodestra è stato infettato dal virus tafazzista della sinistra

Anche la destra pensa ai diritti

I sindaci del Pd non hanno vinto battagliando di «diritti» ma perché il centrodestra è stato infettato dal virus tafazzista della sinistra. Ciò nonostante, il segretario del Pd, convinto di aver trionfato (mentre hanno solo perso gli altri) sembra su questi temi voler dettare un programma di integrazione di governo, dimentico che quello di Draghi è un esecutivo di tregua, per certi versi non programmatico. Soprattutto Letta dimentica che cercare di imporre agli alleati del centrodestra proposte a cui sono contrari, mentre siamo in guerra, rasenta l'irresponsabilità. Infine, per parafrasare Giscard d'Estaing che riprese Mitterrand, potremmo dire «Monsieur Lettà Lei non ha il monopolio dei diritti». Non è accettabile presentare il Pd, anzi il «nuovo Ulivo» (compresi Conte e Di Maio dunque) come il campo dei diritti, mentre il centrodestra cosa sarebbe? Quello degli anti diritti? Ci si divide su cosa intendere con diritto, su quali siano le priorità e soprattutto su come imprimere forma legislativa più adeguata ed equilibrata alla richiesta di diritti. È naturale che un campo conservatore o di centrodestra sia più attento di quello progressista ad introdurre diritti con gradualità e a evitare che portino ad una rottura della comunità. Letta nell'intervista indica lo ius scholae. Su questo crediamo che Forza Italia abbia ragione a sostenerlo, e non comprendiamo l'opposizione molto dura di Lega e soprattutto di Fratelli d'Italia. Ma la legge come proposta dal Pd appare un po' troppo tollerante e diciamo facilona: e questa va modificata, senza la scomunica ideologica di nessuno. Sbaglia chi dice che con lo ius scholae si vorrebbe incrementare «l'invasione»; ma pensare che criticare la proposta della sinistra voglia dire essere razzisti, è folle. Ancora più inaccettabile un Letta autoproclamatosi difensore della «laicità dello Stato». Anche qui, non è il Pd che può dispensare titoli di laicità, soprattutto se paragona la legge Zan e quella sull'eutanasia con la sentenza Usa contro il diritto di aborto. Nessuno del centrodestra, a parte qualche personaggio macchiettistico, ha chiesto di rivedere la 194. Tanto che, a pensar male, si potrebbe sospettare che il segretario del Pd voglia provocare una reazione, magari della Lega, e fornirle pretesti per uscire dal governo.

Ma Salvini e i suoi non saranno così sprovveduti da caderci.

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