L'allarme era stato lanciato intorno all'una di ieri notte, da un telefonino che poi è stato ritrovato in mano ad uno degli immigrati. Intorno alle 4 di mattina i pescatori della zona hanno lanciato un sos e gli uomini della Guardia Costiera di Tropea, coordinati dalla capitaneria di Porto di Vibo Valentia, li hanno soccorsi in mare, trovandoli su alcuni scogli nei pressi della spiaggia di Riaci, nel territorio di Ricadi in provincia di Vibo Valentia.
Erano 29 migranti spiaggiati su una delle zone turistiche più caratteristiche della Calabria. A due passi da Tropea, nella mitica Capo Vaticano, luogo ad alta densità turistica, che in questo periodo è pieno di visitatori stranieri e non.
Curioso questo sbarco «anomalo», su una spiaggia non certo comoda, controllata a vista dagli uomini delle forze dell'ordine, proprio perché a due passi dal porto di Gioia Tauro. Tra i ventinove immigrati anche quattro bambini e sei donne. I medici li hanno visitati e tutti stanno bene.
A recuperarli sono state le motovedette della capitaneria di porto e della guardia di Finanza, che poi li hanno accompagnati a Vibo Valentia, nella zona di Porto Salvo, dove sono stati rifocillati e visitati dai medici del 118 e dai sanitari della Polizia, che hanno iniziato la loro identificazione. Sembrerebbe che siano tutti iracheni e iraniani, o per lo meno è quello che hanno dichiarato.
Scattato l'allarme, però, è stata corsa all'accoglienza, con le associazioni di volontariato, il 118, la Croce Rossa insieme alle forze dell'ordine, coordinate dalla Prefettura di Vibo Valentia, che hanno messo in moto la macchina organizzativa.
Qualche ospite dei villaggi, una delle zone più turistiche della penisola, non si è accorto di nulla. E ieri mattina hanno ripreso a prendere il sole e fare il bagno in uno dei punti più suggestivi del mare Tirreno. Ricadi, infatti, con il vulcano di Stromboli sullo sfondo è una della più suggestive località marine della Calabria.
Adagiata alla base dell'altopiano del Monte Poro, si estende fino al mare con il Promontorio di Capo Vaticano. I turisti, che in questi giorni sono interessati ai fondali «Formicoli», da cui si ammira una distesa di massi per lo più di roccia granitica, hanno ora la preoccupazione che da un momento all'altro dal mare possa arrivare un'imbarcazione piena di migranti, in fuga dalle guerre e dalla povertà.
Anime, che disturberebbero la pace di quanti arrivano in questa parte della Calabria per ammirare conchiglie, denti di squalo, coralli e non di rado, proprio qui, vengono ritrovate parti di scheletri di mammiferi marini e continentali.
Ora i turisti potrebbero trovarsi di fronte migranti sbarcati qua e là. Certo, scegliere di approdare in una zona ad alta densità turistica a due passi da Gioia Tauro, dove è costante la presenza delle forze dell'ordine, lascia supporre uno sbaglio da parte degli scafisti.
Infatti l'imbarcazione, che aveva a bordo i 29 migranti, ha fatto perdere ben presto le tracce e a nulla sono valse le ricerche delle motovedette e dell'elicottero della Guardia Costiera. «Crediamo ad un errore di rotta» fanno sapere dalla sala operativa della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia.
Altra situazione anomala è che il sindaco del centro calabrese, Giulia Russo, ha appreso la notizia dai social solo nel primo
pomeriggio di ieri, ben dodici ore dopo lo sbarco, avvenuto proprio nel suo territorio. Una situazione inusuale se si pensa che il primo cittadino è il capo, ma soprattutto è responsabile, della protezione civile comunale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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