Non era choosy, ma un giovane del suo tempo che ha sempre amato sporcarsi le mani e sudare la vita. Guardava avanti, Andrea: sempre. Non ha mai avuto le stimmate del campione, men che meno del fuoriclasse, ma come tanti ragazzi che corrono in bicicletta era animato da una vera passionaccia e con la sua forza di volontà era riuscito a coronare il sogno che aveva fin da bimbo: diventare corridore professionista.
Era approdato nella massima serie in un team di seconda divisione, la Ceramica Flaminia (2013). Nelle categorie minori poche vittorie (la più importante una tappa al Giro della Val d'Aosta nel 2012, ndr), soprattutto in corse in salita, terreno che lui ha sempre prediletto. La sua carriera tra i «pro» è stata piuttosto difficile e avara di soddisfazioni. Tanti piccoli malanni, molti acciacchi e quella ossessione per il peso che lo portava spesso a mangiare poco e male. Quando ci sentivamo, non mancavo di farglielo notare: «Hai passione e intelligenza, ma non fare in modo che questo sport diventi per te un'ossessione». Ascoltava, poi ha cominciato a guardarsi dentro, ma anche fuori.
Non se l'è mai raccontata, Andrea, come fanno invece la maggior parte dei corridori che faticano a imporsi nel mondo del professionismo. «È chiaro che ho dei limiti, ma mi do ancora un paio di anni di tempo prima di prendere una decisione», mi confidò al termine della prima stagione. Intanto però aveva incominciato a guardarsi attorno, con lo sguardo in avanti. Creando una piccola società - la Sportek - specializzata in ciclocomputer e nella commercializzazione di prodotti per ciclismo. La sua passione però era progettare, e di tanto in tanto ci sentivamo, anche per via delle nostre radici comuni, essendo entrambi della Versilia e dintorni. Si dava da fare per una fiera della bicicletta a Carrara. Era orgoglioso di aver trovato sulla propria strada due soci: uno indonesiano e l'altro americano.
Aveva in serbo di ampliare la sua gamma di articoli con altri prodotti, ed era orgogliosissimo di essere stato invitato in Asia per una serie d'incontri di lavoro e alcune pedalate sportive. Era sempre in viaggio. Chissà dov'è ora...
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