Andrea Orlando: "Va ridiscussa la riforma della giustizia"

Il vicesegretario del Pd sottolinea che ci potranno essere delle difficoltà con i grillini ma "meglio una strada impervia di una semplice che avrebbe portato alla vittoria di un centrodestra su posizioni pericolose"

Andrea Orlando: "Va ridiscussa la riforma della giustizia"

È ragionevole che si ricominci la discussione”. Andrea Orlando, vicesegretario del Partito democratico, è molto chiaro in merito alla riforma della giustizia. In un’intervista La Stampa, l’esponente dem spiega che il nuovo esecutivo non potrà accettare un testo che è stato scritto da due partiti politici che non coinvolsero il Pd. Orlando sottolinea poi che i vari nodi della riforma non si risolvono con “ultimatum sui giornali ma sedendosi a un tavolo e discutendo”.

Sul tema immigrazione, l’esponente del Pd evidenzia che sarà importante non rinunciare al controllo dei flussi e garantire l’integrazione. Quest’ultima, però, sottolinea Orlando “se non funziona, può portare a problemi di convivenza. Una prima discontinuità è già data dal fatto che non c' è più un ministro dell'Interno che usa i migranti come uno spot quotidiano”.

Andrea Orlando esprime un giudizio sul nuovo esecutivo “profondamente rinnovato”. Precisa che ci potranno essere delle difficoltà con il Movimento 5 Stelle “ma meglio una strada impervia di una semplice che avrebbe portato alla vittoria di un centrodestra su posizioni pericolose. In politica non si sceglie in astratto, ma tra le alternative disponibili”.

Il vicesegretario del Pd sottolinea che i due partiti erano preoccupati per la “deriva autoritaria” che stava prendendo il Paese ma non è stata questa l’unica motivazione che li ha spinti a cercare un

accordo. “Abbiamo individuato possibili convergenze - conclude Andrea Orlando - dalla lotta alle disuguaglianze al riavvicinamento dell'Italia all'Europa alla centralità dell'ambiente”.

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