Anna, uccisa dall'elica del catamarano. Il papà: "Non era pronta a portare la barca"

La 17enne era al primo giorno di lavoro. Aperta un'inchiesta

Anna, uccisa dall'elica del catamarano. Il papà: "Non era pronta a portare la barca"
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Guardare in foto gli occhi luccicanti di Anna Chiti e pensare alla morte tremenda che ha fatto, fa venire i brividi. La ragazza, 17 anni, sabato a Venezia è scivolata dal catamarano su cui prestava servizio ed è rimasta incastrata con una cima nell'elica. Una tragedia che ha lasciato tutti sconvolti.

Anna che amava il mare e si preparava all'inizio dell'estate. Anna, studentessa dell'istituto nautico di Venezia, che era al suo primo giorno di lavoro.

Ieri, assieme ai messaggi di cordoglio e alle lacrime inconsolabili, è stato il momento delle prime indagini per capire se l'incidente poteva essere evitato. Sul caso è stata aperta un'indagine: le telecamere di sorveglianza della darsena della Marina di Sant'Elena sono al vaglio degli inquirenti per ricostruire quanto accaduto. Potrebbero essere ascoltate le persone (in gran parte turisti) che erano presenti a bordo della barca, alle quali è stato chiesto di non ritardare la propria partenza da Venezia.

Umberto Chiti, papà della ragazzina, chiede la verità: «Mia figlia non doveva fare nessuna manovra. Per una barca di quelle dimensioni, che porta in giro i turisti, ci voleva più personale, invece lei era da sola, col marinaio, e da quanto sapevo, era stata presa perché parlava molto bene l'inglese ma non era ancora pronta per tenere una barca o fare altro».

Chi indaga analizzerà anche il contratto di lavoro firmato da Anna, per capire quali mansioni le erano state affidate e se era effettivamente in grado di onorarle.

La salma della giovane è a disposizione per un'eventuale autopsia, che non è ancora stata chiesta ma che potrebbe essere disposta a breve. Al momento non risultano indagati.

«Nelle ore in cui si celebra la Giornata mondiale per le Donne nel settore Marittimo, istituita per ricordare il contributo fondamentale delle donne in un comparto spesso dominato dagli uomini - dichiara il segretario generale di Uil Veneto Roberto Toigo - Venezia piange una giovanissima vittima, Anna Chiti, al suo primo giorno di lavoro. Saranno le indagini - aggiunge Toigo - a chiarire i contorni dell'incidente e a stabilire se si possa configurare come una morte sul lavoro: noi piangiamo una giovane vita che si spezza, proprio mentre si affaccia al mondo del lavoro, e muove i primi passi per realizzare i propri sogni e speranze».

La ragazza, originaria di Treviso, frequentava i corsi dell'indirizzo «Trasporti e logistica e conduzione del mezzo marino» all'istituto Nautico di Venezia che conta

circa 400 ragazzi. Fra un anno avrebbe dovuto terminare il suo corso di studi e sarebbe diventata allievo ufficiale di coperta. Un futuro di lavoro imbarcata sulle navi, quindi, non tanto su imbarcazioni come un catamarano.

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