Cronache

Arrestato a Barcellona il terzo dei killer di Saman

Intercettato sul cellulare, va in cella con zio e cugino. Mancano i genitori della ragazza, sono in Pakistan

Arrestato a Barcellona  il terzo dei killer di Saman

Quando la polizia spagnola ha bussato alla porta, Nomanhulaq Nonamhulaq quasi non ci credeva. La fuga del cugino latitante di Saman Abbas è stata interrotta ieri mattina alle 7 mentre l'uomo era nascosto in un appartamento alla periferia di Barcellona.

Il 35enne era ricercato da dieci mesi dai carabinieri di Reggio Emilia, che lo ritengono coinvolto nel sequestro di persona, nell'omicidio e nell'occultamento del cadavere della cugina, punita di comune accordo dai familiari perché rifiutava il matrimonio combinato in Pakistan. È stato eseguito così quel mandato di arresto emesso dal Gip il 28 maggio, che ha già portato in cella il cugino Ikram Ijaz e lo zio Danish Hasnain, il primo preso in Francia a fine maggio il secondo a settembre ed entrambi già estradati in Italia. Ma all'appello mancano ancora i genitori della diciottenne, scomparsa da Novellara il 30 aprile 2021.

Nomanhulaq il 10 maggio scorso fuggì dalla provincia reggiana con Hasnain e Ijaz. Insieme a loro, anche il fratello minorenne di Saman, che venne bloccato al confine tra Italia e Francia e affidato a una comunità protetta. Sono state proprio le dichiarazioni del ragazzo, sentito poi anche in incidente probatorio, ad accusare gli altri familiari del delitto, raccontando nei dettagli il piano omicida e l'esecuzione.

Il corpo di Saman non è mai stato trovato, nonostante settimane di ricerche, condotte anche con macchinari ad hoc e con l'aiuto dei cani molecolari, attorno al casolare dove la famiglia viveva. A inchiodare Nomanhulaq c'è anche un video del 29 aprile che lo ritrae con zio e cugino mentre escono dal casolare con pala e piede di porco, al fine di scavare la tomba della giovane, che secondo l'accusa è stata poi assassinata dallo zio il giorno seguente.

L'arresto di Nomanhulaq è arrivato grazie alla trasferta fatta a settembre dai carabinieri del nucleo investigativo, che ha fatto scattare le manette ai polsi di Hasnain. In quell'occasione i militari hanno trovato il numero di telefono spagnolo in uso al ricercato. Le intercettazioni telefoniche hanno permesso di capire agli investigatori che il 35enne si era diretto in pullman verso Barcellona. Cos' sono state passate al setaccio tutte le zone dove si presumeva che Nomanhulaq potesse rifugiarsi e ieri la Polizia Nazionale spagnola, Brigada Provincial de Barcellona, ha fatto irruzione nell'appartamento dove l'uomo effettivamente si trovava. Portato in cella, si attende ora la convalida dell'arresto e l'avvio della consegna all'Italia.

«Resto in attesa degli sviluppi sulla procedura di estradizione - ha commentato il suo difensore, l'avvocato Luigi Scarcella - al fine poi, qualora concessa, di conferire con il mio assistito e approntare la migliore linea difensiva».

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