Un arresto per la mansarda esplosa "Ma la vittima non era l'obiettivo"

Lo scoppio doloso per colpire due fidanzati, Jacopo Peretti "vittima collaterale". In cella un vigilante, il movente una vendetta contro la ex

Un arresto per la mansarda esplosa "Ma la vittima non era l'obiettivo"
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Svolta nelle indagini sull'esplosione di via Nizza a Torino, nel quartiere Lingotto, dove hanno perso la vita un uomo e sono rimaste ferite 5 persone, tra cui una bambina di sei anni ed un ragazzino di 12. Gli agenti della Squadra mobile - che hanno portato avanti le indagini avviate dai vigili del fuoco e dagli agenti del commissariato Barriera Nizza - hanno eseguito un arresto su ordinanza di custodia cautelare.

Per l'uomo - una guardia giurata torinese di 40 anni - l'accusa è di omicidio volontario e crollo doloso. Il movente sarebbe da ricercare in una lite che avrebbe raggiunto livelli tali da arrivare ad uccidere e anche se tra gli investigatori vige il massimo riserbo su questa inquietante svolta nell'inchiesta - coordinata dal procuratore capo Giovanni Bonbardieri e dal pubblico ministero Chiara Canepa - ciò che trapela è che l'uomo che ha perso la vita nell'esplosione, Jacopo Peretti di 33 anni di Mazzè, era completamente estraneo alla vicenda. Gli inquirenti avevano abbandonato la pista dell'incidente quasi subito e sarebbero risaliti al presunto colpevole, anche grazie alle dichiarazioni rilasciate da alcuni colleghi dell'arrestato, poi confermare dai suoi stessi familiari. Ad avvalorare l'ipotesi dell'atto doloso fatto appositamente per uccidere, è stato il ritrovamento, durante i tanti sopralluoghi dei vigili del fuoco eseguiti per risalire alla causa della deflagrazione, di un innesto che ha indotto l'esplosione. E se il bersaglio non era la giovane vittima, le indagini hanno cercato di appurare anche chi fosse la persona - o le persone - alla quale mirava l'uomo arrestato. Per questo gli agenti della Mobile hanno ricostruito i legami e il tipo di rapporti che la guardia giurata finita in manette, aveva con i condomini delle mansarde di via Nizza. In modo particolare proprio con l'inquilina dell'appartamento da dove è partito lo scoppio, all'ultimo piano, salva per miracolo perché in vacanza all'Isola d'Elba con il suo fidanzato. Se fosse stata in casa, la donna non avrebbe avuto scampo: l'esplosione è stata così forte da sventrare ben tre appartamenti. Partendo dall'alloggio dove gli accertamenti tecnici dei vigili del fuoco hanno trovato l'innesco, gli investigatori hanno ricostruito eventuali rapporti conflittuali dell'inquilina - una donna di 30 anni che da tempo abita nella mansarda di via Nizza -, arrivando fino all'arrestato, che avrebbe agito per vendicarsi di lei e del suo fidanzato. I due, infatti avevano avuto una relazione amorosa, finita da alcuni mesi. Una fine alla quale il quarantenne non voleva rassegnarsi e, evidentemente, dopo aver avuto la certezza che non solo la donna non ne voleva piu sapere di lui ma era già impegnata in un'altra storia sentimentale, ha deciso di vendicarsi.

Gli investigatori stanno anche appurando se altri litigi tra i due ex fidanzati hanno portano a una denuncia o all'intervento delle forze dell'ordine. Poco dopo lo scoppio, avvenuto lunedì notte, già i primi testimoni sentiti dagli investigatori avevano descritto un uomo con la faccia "insanguinata" e "ferito al capo", scappare dal portone del condominio.

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