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Arriva la bomba profughi dalla Libia

In una settimana 2.400 sbarchi. Le rotte dalla Cirenaica di Haftar, l'uomo di Putin

Arriva la bomba profughi dalla Libia

I barconi con centinaia di migranti in partenza dalla Cirenaica stanno aumentando fino al punto che solo nell'ultima settimana sono sbarcati in Italia 1.657 persone provenienti dalla Libia orientale feudo del generale Khalifa Haftar, che gode della protezione di Mosca. Non siamo all'esagerata notizia dell'operazione dei paramilitari russi di Wagner per influenzare il voto in Italia tirata fuori da Repubblica a fine luglio. Però potrebbe trattarsi di una «rappresaglia» contro di noi di Haftar, in un momento delicato di campagna elettorale, dopo che nave Grecale ha fermato un bastimento carico di armi destinato a Bengasi con il beneplacito di Mosca.

«Un campanello d'allarme. Un segnale dalla Cirenaica che ci mettono poco ad aprire un flusso importante anche dall'Est della Libia e non solo in Tripolitania da dove parte il grosso dei migranti (25.394 fino al 15 agosto nda)», spiega una fonte del Giornale che monitorizza il traffico di esseri umani.

Dal 16 al 24 agosto sono sbarcati in Sicilia e Calabria 2400 migranti provenienti dal Mediterraneo orientale con partenze dalla Turchia, dal Libano e dalla Cirenaica. Quasi il 70%, 1.657, si sono imbarcati a Tobruk o Derna nella Libia orientale. «I trafficanti usano vecchi pescherecci che stracaricano con 300-500 persone alla volta - spiega una fonte in prima linea sul mare - In 4-5 giorni di navigazione arrivano in Italia. Il fenomeno è in crescita nelle ultime settimane». Ieri a Catanzaro sono sbarcati 443, tutti uomini, che hanno navigato su un grosso peschereccio blu.

In risposta all'esagerato allarme russo lanciato da Repubblica, il sottosegretario leghista all'Interno, Nicola Molteni, aveva dichiarato che dalla Cirenaica erano arrivati circa 4mila migranti «con un lieve incremento nell'ultimo anno». In agosto il flusso è ulteriormente aumentato come se fosse un segnale da parte di Haftar e probabilmente dei suoi padrini a Mosca. Il generale controlla in maniera ferrea i porti e ha evidentemente dato via libera ai trafficanti. Fonti qualificate sospettano che il motivo sia un'operazione di nave Grecale schierata nella missione europea Irini per il controllo dell'embargo delle armi alla Libia. Il 18 luglio i marinai italiani intercettano la Victory Roro, una motonave diretta a Bengasi, «capitale» della Cirenaica, che batte bandiera della Guinea equatoriale amica della Russia. A bordo scoprono decine di veicoli progettati o modificati per uso militare diretti ad Haftar. E scortano la nave prima in Italia e poi a Marsiglia. Il generale ed i suo alleati russi non devono averla presa bene. E cominciano ad aumentare le partenze dei migranti dalla Cirenaica.

Per ora ancora in numero non determinante rispetto al totale di 52.632 arrivi fino al 25 agosto, ma fastidioso soprattutto se fosse mantenuto il flusso di 1.657 migranti dell'ultima settimana. «Basta poco a colpi di 400 persone al colpo su grossi barconi. Haftar chiude un occhio, ma non ci sono evidenze di ingerenza russa» spiega la fonte qualificata del Giornale.

La recente relazione del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, però, conferma che «l'accelerazione delle partenze dei profughi dalla Cirenaica, in una regione in cui la Russia coltiva le proprie ambizioni attraverso la presenza dei gruppi mercenari della Brigata Wagner, espone in modo particolare il nostro Paese che è un naturale crocevia di rotte e flussi».

Le previsioni di intelligence sugli arrivi stimavano per fine anno 38mila dalla Libia e si siamo già al 15 di agosto, 18mila dal Mediterraneo orientale, compresa la Cirenaica se non esplode, 20mila dalla Tunisia e mille dall'Algeria.

Un totale di 77mila sbarchi per difetto: 10mila in più rispetto allo scorso anno, oltre il doppio del 2020 e sei volte tanto il 2019.

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