Arriva il decreto "crescita" Forza Italia: ennesimo bluff

Al Consiglio dei ministri la legge che secondo il governo farà «esplodere» il Pil. Brunetta: i mercati non ci cascano

Arriva il decreto "crescita" Forza Italia: ennesimo bluff

Più che un bazooka, un'aspirina. Una pistola a salve per uccidere il mostro, che si presenta sotto forma di recessione o Pil poco sopra lo zero. Il decreto crescita è stato approvato dal Consiglio dei ministri nel momento meno favorevole. Mentre nel governo teneva banco lo scontro tra il ministero dell'Economia e il resto dell'esecutivo sugli indennizzi ai truffati dalle banche e a ridosso di dati sempre più negativi per l'economia. Approvazione «salvo intese», come molti sospettavano. Segno che non tutti i nodi sono stati sciolti.

Ieri persino il vicepremier Luigi Di Maio è stato costretto ad assecondare la «coraggiosa operazione verità lanciata dal ministro dell'economia Giovanni Tria» (parole di Renato Brunetta di Forza Italia) riconoscendo una crescita intorno allo zero. In altre parole, Pil fermo e target europeo su deficit e debito a rischio. Su una cosa il governo è unito, nel considerare il decreto crescita la soluzione.

Il testo approdato al consiglio dei ministri è suddiviso in macro aree: Misure per la crescita economica, rilancio degli investimenti privati, Tutela del made in Italy. L'obiettivo e incentivare la crescita attraverso la leva fiscale. Ad esempio con il superammortamento al 130% degli investimenti in beni strumentali.

Confermata, nelle bozze in entrata, la rottamazione delle cartelle, già prevista per l'Erario, viene estesa agli enti territoriali. Poi lo Stop alla mini Ires. Nel decreto trova spazio «la norma Alitalia, che significa che come avevo promesso il governo potrà rilevare quote» della compagnia, ha annunciato Di Maio.

Proroga fino al 2023 del credito d'imposta sugli investimenti in ricerca e sviluppo. Poi estensione dei benefici fiscali per il rientro dei cervelli anche ai non iscritti all'Aire.

Misure per lo più suggerite dal mondo delle imprese e recepite dal ministro dell'Economia Giovanni Tria. Nelle ultime settimane al provvedimento sono state aggiunge misure di ispirazione M5S, come quello che introduce «nell'ordinamento del marchio storico di interesse nazionale, con un apposito logo». Insomma la norma Pernigotti, ha spiegato il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio.

Confermata la stretta sulle vendite nelle piattaforme digitali, e la misura simile al vecchio piano casa del governo Berlusconi, con un'imposta unica fissa a 200 euro che comprende quella di registro e quelle ipotecaria e catastale, per i trasferimenti di interi fabbricati a favore di imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare che, entro i 10 anni, provvedano alla demolizione e ricostruzione , anche con variazione volumetrica.

Misure micro dalle quali il governo si aspetta una spinta alla crescita di mezzo punto percentuale di Pil. Un modo per fare tornare i conti nel Def.

Nel documento il Pil del quadro tendenziale, cioè a legislazione vigente, crescerà dello 0,1 per cento. In quello programmatico, cioè tenendo conto delle leggi che il governo approverà, la crescita sarà superiore.

Se l'Europa non accetterà le previsioni dell'esecutivo gialloverde sarà più probabile una manovra correttiva già a inizio estate. Il decreto «è solo un modo per nascondere i fantasmi della patrimoniale e dell'aumento dell'Iva che, da dopo le elezioni europee, diventeranno, purtroppo, una amarissima realtà», ha spiegato il senatore di Forza Italia Renato Schifani.

Brunetta sottolinea come il tentativo fallirà.

«Il provvedimento sarà costoso e questo impatterà ancora di più sui negativi saldi di finanza pubblica». Poi «sarà difficile far credere agli osservatori internazionali che quelle norme possano magicamente far aumentare il Pil italiano».

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