"Ascolto tutti, ma decido io": Salvini sigla una "tregua" nel partito

Consiglio federale della Lega a Roma indetto da Calderoli: sul tavolo la linea del partito presente e futura dettata da Matteo Salvini

"Ascolto tutti, ma decido io": Salvini sigla una "tregua" nel partito

Nella sala Salvadori della Camera, dove si trovano gli uffici del partito, si sta svolgendo il Consiglio federale della Lega, un vertice necessario per ristabilire i rapporti e ricucire lo strappo all'interno del partito, soprattutto per ripianare la distanza tra Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti, ministro dello Sviluppo economico. Fin dall'ora precedente all'inizio del Consiglio federale, giornalisti e curiosi si sono assiepati davanti all'ingresso per aspettare l'arrivo degli esponenti leghisti, soprattutto del ministro e del leader del partito. Tra loro anche Mauro Fortini, il presenzialista più noto di Roma. Le voci nei pressi di piazza Colonna si sono rincorse prima e durante il Consiglio federale. Alcuni dei presenti, in nome dei corsi e ricorsi storici, hanno fatto riferimento al dualismo passato tra Giancarlo Fini e Silvio Berlusconi.

Il massimo organo esecutivo del partito è stato convocato da Roberto Calderoli dopo le anticipazioni del libro di Bruno Vespa in cui Giancarlo Giorgetti muoveva delle critiche alla linea di Matteo Salvini. In presenza e in video collegamento, hanno partecipato una quarantina di dirigenti leghisti, tra cui i suoi tre vice, Giorgetti, Andrea Crippa e Lorenzo Fontana, i capigruppo di Camera e Senato, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo, i capi delegazione a Strasburgo, Marco Campomenosi e Marco Zanni, i coordinatori regionali e i governatori.

Matteo Salvini si è fermato a parlare con i cronisti poco prima di entrare nel palazzo. "Bisogna decidere come e quanto tagliare le tasse. Poi c'è un segretario della Lega che ascolta e poi decide. Noi siamo alternativi alla sinistra in Italia e in Europa. La priorità è tagliare le tasse e difendere il lavoro. Questo sarà al centro del Consiglio federale, che penso all'unanimità approverà le posizioni presenti e future della Lega", ha detto il leader della Lega. Poi ha aggiunto: "Stiamo affrontando questo periodo di governo di unità nazionale per uscire dalla pandemia ma quello che abbiamo in testa è un governo di centrodestra fondato su alcuni valori, come la difesa della famiglia, delle libertà e il taglio delle tasse. Ascolto tutti e decido, come sono solito fare".

L'intervento di Matteo Salvini al Consiglio federale è durato più di 50 minuti. Il leader della Lega ha fatto il punto sulla situazione politica, per poi rimarcare "il massimo impegno sul taglio delle tasse. Nove miliardi per regalare redditi di cittadinanza a furbi ed evasori non è rispettoso per chi fatica e lavora, interverremo in Aula per dirottare sul taglio delle tasse una parte di quei miliardi". Tutti coloro che stanno intervenendo in Consiglio federale, a partire da Giancarlo Giorgetti, ribadiscono totale fiducia nell'attività, nella visione e nella strategia del segretario Matteo Salvini. Così riferiscono fonti della Lega. Il leader ha chiesto massima attenzione sulla legge di bilancio ai nastri di partenza.

Nel suo intervento, Salvini ha inoltre sottolineato che "il Ppe non è mai stato così debole, è impensabile entrare nel Partito popolare anche perché è subalterno alla sinistra. E noi siamo alternativi alla sinistra". Quindi, ha aggiunto: "L'11 e 12 dicembre la Lega farà una conferenza programmatica a Roma per sancire, aggiornare e decidere i binari su cui viaggiamo. La visione della Lega è vincente, ne sono convinto.

Non inseguiamo la sinistra, perchè altrimenti perdiamo".

Il Consiglio Federale ha votato all’unanimità la condivisione della linea politica affidando mandato pieno al Segretario Salvini sulla via della Lega nazionale.

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