Sbarchi autonomi e ripetuti sos. E l'Aita Mari porta a Trapani 105 migranti

Non solo Lampedusa, la situazione si fa critica anche a Roccella Jonica, in provincia di Reggio Calabria. A Trapani è invece attesa la Aita Mari, con 105 migranti. Salvini richiama la Lamorgese: "Ormai sbarca chiunque"

Sbarchi autonomi e ripetuti sos. E l'Aita Mari porta a Trapani 105 migranti

Sempre più critica la situazione delle coste italiane, dove continuano a registrarsi arrivi di cittadini stranieri, spesso e volentieri clandestini. Soltanto nelle ultime ore sono state avvistate numerose imbarcazioni alla deriva, come segnalato da Alarm phone, mentre a Trapani è attesa la Aita Mari della ong Salvamento Maritimo Humanitario. La nave Ong, che per 5 giorni è rimasta in attesa di un porto ha infatti annunciato di aver ricevuto il via libera dalle autorità italiane. A bordo, anche 6 soggetti risultati positivi al Covid-19.

Sos e continui arrivi

Una giornata davvero impegnativa sul fronte sbarchi. La prima richiesta d'intervento ha riguardato un gommone con a bordo 60 extracomunitari. "Siamo in contatto con 68 persone, tra cui molti bimbi, in pericolo e in fuga dalla #Libia. Autorità allertate 15h fa! Hanno problemi col motore e ci sono vento forte e mare duro. Chiediamo alle autorità europee di rispettare il loro dovere di soccorso!", ha cinguettato Alarm phone su Twitter, nel tentativo di richiamare l'attenzione sulla vicenda. Nel corso della mattinata, l'Ong ha poi fatto sapere di aver perduto i contatti con l'imbarcazione, verso il quale si starebbe dirigendo il mercantile Hafnia Malacca.

Come se ciò non bastasse, è arrivato l'Sos della nave Geo Barents di Medici senza frontiere. A bordo dell'imbarcazione si trovano in totale ben 296 stranieri in attesa di sbarco: durante l'ultima operazione di recupero, si sono aggiunte 95 persone. "Stavano per essere intercettate dalla Guardia costiera libica e costrette a tornare alla violenza, agli abusi e allo sfruttamento in Libia", spiega in un comunicato l'operazione non governativa.

A far sentire la propria voce anche l'equipaggio della Aita Mari, imbarcazione della ong spagnola Salvamento Maritimo Humaniario. Sulla nave ci sono da circa 5 giorni 105 extracomunitari, fra cui 8 minori dichiarati e 6 soggetti risultati positivi al Sars-Cov2. "Dopo una notte agitata durante la tempesta, ora ci aspettiamo forti acquazzoni per il pomeriggio Anche quando? Dov'è l'umanità, la solidarietà e l'armonia? Difficile essere europei di fronte a queste 105 persone vittime di torture e maltrattamenti", si è lamentata l'Ong spagnola, che ha poi fatto sapere di aver ricevuto l'autorizzazione a sbarcare dalle autorità italiane. La nave Ong si sta dirigendo a Trapani.

Recentemente, inoltre, si sono verificati numerosi sbarcati che hanno interessato le coste della Calabria, con l'apertura della cosiddetta "rotta turca". Dopo la siciliana Lampedusa, adesso anche il comune di Roccella Jonica, in provincia di Reggio Calabria, si trova in forte difficoltà. Si parla, infine, di 330 cittadini stranieri destinati a Crotone: 160 soggetti hanno già raggiunto la zona trasportati dalla nave della Guardia costiera Dattilo, mentre gli altri arriveranno con un pattugliatore della Marina romena. Si tratta, per la maggior parte, di egiziani, siriani e libici, e tutti sono stati accolti al centro d'accoglienza di Isola Capo Rizzuto.

Ma non finisce qui. Stamani 77 extracomunitari, fra cui 35 minori e 30 adulti maschi di nazionalità egiziana, 11 siriani maschi adulti ed una donna siriana adulta, hanno raggiunto a bordo di un veliero le coste di Leuca, in provincia di Lecce. A rintracciarli gli uomini della Guardia di finanza e della Croce rossa italiana. Tutti gli stranieri sono ora ospiti del centro di prima accoglienza 'Don Tonino Bello' di Otranto. 46 migranti di provenienza subsahariana sono invece sbarcati a Lampedusa, dopo essere stati scortati dalla Guardia di finanza e della Capitaneria di porto. Tutti quanti si trovano ora nell'ormai noto hotspot di contrada Imbriacola, dove si trovano al momento circa 250 persone.

Si sono concluse in queste ultime ore, infine, le operazioni di sbarco al porto di Pozzallo della Sea Watch 3, che ha traghettato in Italia 406 migranti. A renderlo noto è il sindaco Roberto Ammatuna, orgoglioso sia del lavoro svolto dalle forze dell'ordine e dagli operatori sanitari, che della struttura d'accoglienza. "Il compito di uno stato democratico o di una comunità internazionale non è difendersi dagli ultimi, dalla povera gente che scappa dalla guerra, dalle persecuzioni, dalla fame, dalla disperazione, ma quello di privilegiare umanità e solidarietà nei confronti di chi ha bisogno, a difesa dei valori della democrazia", ha sentenziato il primo cittadino, come riportato da ItalPress, auspicando che il tema immigrazione diventi un "punto prioritario all'interno dell'agenda dei lavori del Governo nazionale".

Le reazioni

Una situazione a dir poco incredibile, con il Paese che, oltre ai problemi che deve già risolvere, si trova in piena emergenza sbarchi. Sul tema è ancora una volta intervenuto il leader della Lega Matteo Salvini. "Avvisate Lamorgese e Bruxelles che in Italia ormai sbarca chiunque", ha scritto sui propri social l'ex vicepremier e ministro dell'Interno. Più moderato il ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, che a In mezz'ora in più su Rai3, ha commentato: "Muri contro l'immigrazione? Il governo italiano su temi divisivi non potrà prendere decisioni divisive. È nato in un certo momento storico per dare certi tipi di risposte poi saranno i cittadini al voto a decidere che opzione assumere".

Sul caso Calabria, il presidente della Regione Roberto Occhiuto ha spiegato come la zona sia poco organizzata per rispondere ad una simile emergenza. "Il sindaco di Roccella si è giustamente lamentato che non può una amministrazione comunale fare fronte a sbarchi ormai quotidiani", ha riferito il governatore ad "Agenda", su SkyTg24. "Chiederò al governo, intanto, di dare le risorse alla Calabria per fronteggiare questo problema".

Intanto il papa,

nel corso dell'Angelus della domenica, si è ancora espresso a favore dei migranti, auspicando "soluzioni comuni, concrete e durevoli per la gestione dei flussi migratori in Libia e in tutto il Mediterraneo".

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