Di primo acchito i passanti si sono trovati di fronte a una scena surreale. Non capita certo tutti i giorni di scorgere un'ambulanza che avanza a sirene spiegate mentre viene crivellata di colpi dai corpi d'assalto della polizia. Il mezzo in questione però non stava trasportando alcun ferito grave, ma aveva appena travolto cinque persone, e il conducente voleva dirigersi verso la vicina sinagoga per compiere una strage. È accaduto ieri mattina intorno alle 12.35 a Oslo, capitale della Norvegia.
L'ambulanza era intervenuta per un piccolo incidente stradale, quando è stata rubata da un uomo armato di fucile che ha intimato al personale sanitario di abbandonare il mezzo. Ha poi percorso circa un chilometro e mezzo, prima di terminare la folle corsa tamponando un'auto e un'altra ambulanza. A quel punto la polizia ha sparato all'autista, riuscendo a bloccarlo e ad arrestarlo. Per terra sono rimaste cinque persone: una coppia di anziani e una giovane donna travolta assieme ai suoi due gemelli di appena sette mesi. Nessuno di loro verte per fortuna in gravi condizioni.
Sono stati attimi di follia quelli vissuti in via Rosenhoff, nel quartiere di Torshov (nel nord della città). Racconta Charlotte, 17 anni, studentessa e testimone oculare dell'attentato. «Ho capito all'istante che non stava sbandando. È salito di proposito sul marciapiede per travolgere i pedoni. Sono stati momenti terribili. La gente urlava, mentre l'autista, che indossava un giubbotto militare, sembrava assolutamente calmo. Poi per fortuna è arrivata la polizia». Gli inquirenti hanno arrestato il terrorista, un 32enne, ex funzionario di polizia, noto alle forze dell'ordine per militanza nel gruppo di estrema destra «Movimento di resistenza nordica», ma anche per rapine, possesso d'armi e di stupefacenti. Verso le 16 del pomeriggio è finita in manette anche la moglie di 25 anni, fermata nel centro commerciale Sandaker, a pochi metri dal luogo del crimine. Sull'ambulanza la polizia ha recuperato un fucile, un mitragliatore modello Uzi e alcune confezioni di anfetamine. In conferenza stampa il portavoce della polizia, Johan Frederiksen, ha confermato che si tratta di «due persone di nazionalità norvegese. Di sicuro sappiamo che la coppia appartiene ad ambienti dell'estremismo».
Secondo quanto si apprende dagli inquirenti la coppia non avrebbe sequestrato l'ambulanza per falciare i pedoni, ma per raggiungere la Sinagoga di Oslo, situata nel quartiere di Saint Hanshaugen, a circa un chilometro dal luogo dell'investimento. Non è la prima volta che i neonazisti colpiscono edifici religiosi in Norvegia. Sempre a Oslo, lo scorso 10 agosto, il 21enne Philip Manshaus aveva fatto irruzione nella moschea Al Noor sparando durante la funzione e ferendo una persona prima di essere fermato da uno dei fedeli. Manshaus, così come l'autore dell'insano gesto di ieri, appartengono al Movimento di Resistenza Nordica, un'organizzazione neonazista originariamente fondata in Svezia. I membri si dichiarano apertamente antisemiti, xenofobi e omofobi.
Il loro obiettivo è quello di creare una nazione «pan-nordica» etnicamente pura, secondo quanto si legge sul delirante sito web del gruppo, e deportare la maggior parte dei residenti «non etnicamente originari» del Nord Europa,
smantellando l'«élite sionista globale». Figli e figliastri purtroppo di Anders Breivik, l'autore della mattanza di Utoya, avvenuta il 22 luglio del 2011 e nella quale persero la vita 77 persone, in gran parte adolescenti.
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