Assalto di notte: tabaccaio uccide ladro

Il negoziante sorprende i malviventi dalla finestra e spara sette colpi. E finisce indagato

Assalto di notte: tabaccaio uccide ladro

Torino Erano da poco passate le tre di notte quando Marcellino Iachi Bonvin, 67 anni, proprietario della tabaccheria Winner Point a Pavone Canavese, in provincia di Torino, è stato svegliato da alcuni rumori provenienti dal negozio, proprio sotto casa sua, che hanno fatto scattare l'allarme.

Armato di una pistola legalmente detenuta ha deciso di andare a vedere cosa stava accadendo e si è trovato davanti tre ladri incappucciati che servendosi di un palanchino avevano divelto la saracinesca della sua tabaccheria e si erano già impossessati di diversa merce, per un valore di oltre duemila euro. Sono in corso le indagini per stabilire cosa sia accaduto negli attimi successivi ma è certo che il commerciante ha sparato almeno due colpi, uno dei quali ha colpito in pieno petto un uomo di 24 anni, originario della Moldavia ed incensurato, mentre i suoi complici sono riusciti a fuggire. Sconvolto e profondamente scosso, Iachi Bonvin davanti al pm, su suggerimento del suo avvocato, si è avvalso della facoltà di non rispondere. «Il tabaccaio è stato indagato per eccesso colposo di legittima difesa in omicidio - ha spiegato il procuratore capo di Ivrea Giuseppe Ferrando - come garanzia per lo stesso indagato. Per capire se su questo caso è possibile applicare la nuova legge sulla legittima difesa è necessario eseguire ancora diverse indagini». La polizia scientifica dovrà stabilire la dinamica dei fatti attraverso numerosi accertamenti, come per esempio la traiettoria dei proiettili, il modo in cui sono stati esplosi i colpi e la tempistica dell'aggressione. Importante saranno anche i risultati che emergeranno dall'autopsia che sarà eseguita lunedì. «Di certo siamo difronte ad una situazione particolare - ha sottolineato il procuratore -. Il commerciante si è trovato, in piena notte, davanti a tre individui incappucciati, è necessario tener conto anche del suo stato d'animo. Ed infatti anche in procura era visibilmente agitato. Per quanto ne sappiamo i malviventi non erano armati se non di quel palanchino utilizzato per scardinare la saracinesca. Non sappiamo, ma ce lo dirà lo stesso tabaccaio nei prossimi giorni, quando sarà nuovamente ascoltato in procura, se il piede di porco è stato usato anche per aggredirlo quando si è trovato davanti ai malviventi». La tabaccheria di Pavone Canavese, in passato era già stata presa di mira dai banditi: una dozzina di assalti in meno di dieci anni, in alcuni casi da una banda che utilizzava i tombini presi in strada per sfondare la vetrina del negozio. Anche per questo motivo Marcellino Iachi Bonvin - che vive con moglie e figli, con i quali gestisce il negozio - deteneva regolarmente in casa alcune armi.

Intanto le indagini della polizia proseguono non solo per appurare la dinamica del furto finito in tragedia, ma anche per raccogliere indizi utili che possono indirizzare gli inquirenti ad identificare i due complici del ragazzo morto, fuggiti subito dopo la sparatoria. Utili saranno le testimonianze di chi abita vicino alla tabaccheria e, soprattutto, le immagini catturate da eventuali telecamere posizionate lungo la strada.

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